mercoledì 3 dicembre 2014

Il riassunto della stagione 2014: GP2 e GP3

Il concetto iniziale era: se vinci qua, la F1 ti accoglierà a braccia aperte. Così ci è stato raccontato, così abbiamo creduto. Fino al 2008, 4° stagione di GP2 nella storia: il vincitore fu Giorgio Pantano. Già passato in F1 nel 2004 senza lasciare una grande impressione, nessuno alzò un sopracciglio. Nel 2012 e nel 2013 Davide Valsecchi e Fabio Leimer vissero la stessa esperienza, e probabilmente la stessa cosa accadrà a Jolyon Palmer, fresco vincitore 2014.

Escludendo Nico Rosberg, Timo Glock e Nico Hulkenberg, tre tedeschi senza grossi sponsor alle spalle ma comunque con ottime conoscenze nel paddock già all'epoca del loro debutto in GP2, gli altri campioni della serie avevano qualcosa di diverso e più utile per arrivare in F1. Un contratto come junior driver o una valigia piena di soldi, ad esempio. Hamilton era un protetto Mclaren, mentre Maldonado e Grosjean sono fondamentalmente piloti paganti.

La GP3, quest'anno vinta da Alex Lynn - attualmente junior driver della Red Bull - non è meno contraddittoria. L'unico campione a non essere ancora approdato in F1 è Mitch Evans (ora in GP2), mentre gli altri piloti iscritti all'albo d'oro hanno seguito percorsi decisamente prestabiliti. Bottas era già un protetto Williams, Kvyat un pupillo Red Bull e Gutierrez il fortunato possessore di una sponsorizzazione milionaria.

La tesi finale è semplice: per arrivare in F1 vincere non è l'unica condizione e nemmeno la più importante. Servono soldi o la capacità ad entrare in degni programmi junior, in realtà. Quindi, a cosa servono GP2 e GP3? Attualmente sarebbe meglio considerarli, più che serie propedeutiche alla F1, dei campionati alternativi alla F1. E se la migliore della GP2 va come la peggiore delle F1, allora questa considerazione è validissima.

In questa stagione GP2, il figlio d'arte Jolyon Palmer ha dato prova di grande costanza e piede pesante per tutta la stagione. Lo riprova il fatto che ha battuto, nell'ordine, il pupillo Mclaren Stoffel Vandoorne e il prossimo pilota di F1 in Sauber, il brasiliano Felipe Nasr. Questi tre piloti hanno scavato un grosso margine di punti rispetto agli inseguitori, con 4 vittorie ciascuno.

Jolyon Palmer
I due talentuosi piloti monegaschi Coletti e Richelmi, e i sudamericani Cecotto Jr. e Leal, ormai senatori nella categoria, sono entrati nuovamente nei primi 10. Tutti e quattro superano le 70 presenze in GP2 (Cecotto Jr., 104 partenze, è pericolosamente vicino al record di Luca Filippi, fermo a quota 107), francamente parecchie in relazione alla loro speranza di approdare in F1. Meglio, per loro, cambiare aria.

Ottima la prima annata di Raffaele Marciello, nonostante i tanti ritiri. I tre piazzamenti a podio e la vittoria ottenuta nella feature race di Spa sono un buon biglietto da visita per la prossima stagione, che dovrà essere spumeggiante se vorrà davvero convincere i manager di Maranello di poter meritare una chance sulla rossa (al posto di Raikkonen?). Anche altri due italiani, ovvero Sergio Campana e Kevin Giovesi, hanno corso durante questa stagione ma senza portare a casa dei piazzamenti a punti.

Raffaele Marciello
In generale, la GP2 si è confermata un campionato ideale per i carrozzieri. Tanti incidenti e reclami come sempre. Soprattutto Sergio Canamasas ha attratto critiche feroci per il suo comportamento in pista, la maggioranza delle volte pericoloso e sopra le righe (vedere per credere). Giornalisti e colleghi si sono esposti pubblicamente richiedendo la sua "cacciata".


Ecco la classifica finale piloti (tra parentesi il numero di vittorie):
Jolyon Palmer (UK) 276 (4)
Stoffel Vandoorne (BEL) 229 (4)
Felipe Nasr (BRA) 224 (4)
Mitch Evans (NZL) 174 (2)
Johnny Cecotto, Jr. (VEN) 140 (2)
Stefano Coletti (MON) 136 (2)
Arthur Pic (FRA) 124 (1)
Raffaele Marciello (ITA) 74 (1)
Stéphane Richelmi (MON) 73 (1)
Julián Leal (COL) 68
Marco Sørensen (DAN) 47 (1)
André Negrão (BRA) 31
Adrian Quaife-Hobbs (UK) 30
Sergio Canamasas (SPA) 29
Rio Haryanto (INA) 28
Daniel Abt (GER) 27
Simon Trummer (SUI) 26
Takuya Izawa (JAP) 26
Tom Dillmann (FRA) 18
Nathanaël Berthon (FRA) 17
Alexander Rossi (USA) 12
Tio Ellinas (CIP) 7
Jon Lancaster (UK) 6
Artem Markelov (RUS) 6
René Binder (AUT) 3
Conor Daly (USA) 2
Kimiya Sato (JAP) 2
Daniël de Jong (OLA) 2

Qui invece la classifica finale dei team (tra parentesi il numero di vittorie), con poche sorprese. I team italiani sono in netto ribasso rispetto al passato:
DAMS (FRA) 349 (5)
Carlin (UK) 292 (4)
ART Grand Prix (FRA) 255 (4)
Racing Engineering (SPA) 210 (3)
RT Russian Time (RUS) 180 (2)
Trident (ITA) 169 (2)
Campos Racing (SPA) 128 (1)
MP Motorsport (OLA) 56 (1)
Rapax (ITA) 56
Arden International (UK) 48
Caterham Racing (MAL) 42
Hilmer Motorsport (GER) 33
Venezuela GP Lazarus (VEN) 19

L'andamento della stagione 2014 della GP3 avrà reso felice la regina Elisabetta II. Ben 6 piloti di nazionalità britannica hanno concluso l'anno nella top 10 (7 se allargando al Commonwealth, grazie all'8° posto di Richie Stanaway, neozelandese). Alex Lynn, il vincitore della serie, è nel programma junior di Red Bull con ampie opportunità di crescita professionale; Dean Stoneman, dopo aver sconfitto un cancro ai testicoli, è tornato più forte che mai: prima con il Manor Racing (chiuso anzitempo a causa dei problemi di Marussia) e poi con il Koiranen (4 gare, 3 podi, 2 vittorie). L'altro inglese con un sicuro avvenire è Jann Mardenborough: dopo aver vinto il GT Academy la Nissan lo ha appoggiato economicamente, venendo ripagata con ottimi piazzamenti sia a Le Mans sia su ruote scoperte.

Alex Lynn
Alex Fontana ha affrontato un anno problematico con ben tre cambi d'ingegnere; il primo cambio, avvenuto dopo il 5° weekend di gare dell'anno, ha coinciso subito con un podio. In GP3 essere in sintonia con un ingegnere significa tanto, perché bastano pochi decimi per passare dalla 5° alla 20° posizione... Nonostante questi problemi, e con soli 4 piazzamenti a punti su 18 gare, il ticinese è riuscito comunque a risalire fino all'11° posto finale, battendo il connazionale Tuscher ma restando dietro a Niederhauser (2 vittorie).

Luca Ghiotto a Spa

Per gli italiani qualche sporadica soddisfazione. Luca Ghiotto ha conquistato la pole a Spa, in occasione del suo debutto nella serie, purtroppo non concretizzata in un buon risultato a causa di un errore strategico. Kevin Ceccon e Riccardo Agostini hanno collezionato diversi piazzamenti a punti anche se la loro stagione non può essere considerata pienamente positiva, pur concedendo soprattutto a Ceccon di essere arrivato solo in occasione di Spa. Il team Trident è arrivato ultimo nella graduatoria dei team, soprattutto a causa del continuo rimescolamento della line-up: nessuno dei loro piloti ha gareggiato tutta la stagione, una giostra che purtroppo non ha fatto onore al campionato.

Ecco la classifica finale piloti (tra parentesi il numero di vittorie):
Alex Lynn (UK) 207 (3)
Dean Stoneman (UK) 163 (5)
Marvin Kirchhöfer (GER) 161 (1)
Jimmy Eriksson (SWE) 134 (2)
Emil Bernstorff (UK) 134 (1)
Nick Yelloly (UK) 127 (1)
Dino Zamparelli (UK) 126
Richie Stanaway (NZL) 125 (2)
Jann Mardenborough (UK) 77 (1)
Patric Niederhauser (SUI) 62 (2)
Alex Fontana (SUI) 43
Mathéo Tuscher (SUI) 29
Robert Visoiu (ROM) 23
Patrick Kujala (FIN) 22
Kevin Ceccon (ITA) 20
Riccardo Agostini (ITA) 18
Pål Varhaug (NOR) 12
Roman de Beer (SAF) 8
Luís Sá Silva (ANG) 6
Luca Ghiotto (ITA) 4
Alfonso Celis, Jr. (MEX) 2

Ecco quella dei team (tra parentesi il numero di vittorie):
Carlin (UK) 347 (4)
ART Grand Prix (FRA) 330 (1)
Status Grand Prix (CAN) 254 (3)
Koiranen GP (FIN) 202 (4)
Arden International (UK) 162 (3)
Marussia Manor Racing (UK) 117 (3)
Jenzer Motorsport (SUI) 61
Hilmer Motorsport (GER) 18
Trident (ITA) 12


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