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giovedì 9 giugno 2016

GT vs Formula: differenze e similitudini. Il punto di vista di Alex Fontana

Alex Fontana è uno di quei piloti che nel corso dell'inverno ha lasciato le formule per passare alle vetture gran turismo. La sua nuova avventura con la McLaren 650S GT3 e con il team Garage 59 è partita ufficialmente lo scorso aprile in quel di Monza, con tanti elementi sconosciuti, voglia di imparare e la sua solita grande determinazione a corredo.




Nonostante la limitata esperienza nelle GT (per ora), il ristretto lasso di tempo fra la sua ultima apparizione in monoposto (nei test GP2 alla fine del '15) e il suo debutto nel Blancpain Endurance Series lo hanno reso il candidato ideale per rispondere a una domanda - per quanto mi riguarda - non così ovvia: che differenza c'è tra formule e GT?

Parola ad Alex, quindi.

Stile di guida e frenata

"Cominciamo dai pesi, che sono differenti. La formula è leggera ed è più rigida, quindi è di conseguenza più reattiva. Risponde molto velocemente ai comandi e riparare a un errore è più difficile. Con una vettura GT il peso si sente, ma c'è tempo per correggere in quanto te lo manda a dire.
Il traction control nelle GT non è così aggressivo come spesso si crede. Ad esempio in qualifica si porta quasi a zero e in configurazione gara non è esattamente una scialuppa di salvataggio. Al limite può tagliare un po' di potenza per mantenere una derapata costante se si è in quella condizione, ma non è per niente brutale.
L'ABS invece è uno dei fattori che fanno la differenza rispetto alle formule. Aiuta molto i gentlemen driver a riprodurre frenate simili a quelle dei professionisti, ma allo stesso tempo la sua regolazione non è così evidente per questi ultimi. Non è vero che le frenate diventano più facili, come avevo erroneamente pensato. Dicevo "vabbèh, alla peggio ho l'ABS", ma in realtà con una frenata non ben calibrata si può perdere tantissimo tempo in inserimento. A differenza delle monoposto, che solitamente bloccano tardi, in certi casi - magari dove ci sono dei bump - le GT possono arrivare al bloccaggio anche al primo picco di frenata".




Aerodinamica

"Le GT3 di oggi sono molto più simili - rispetto a un tempo - alle formule, soprattutto con gomme nuove. La guida è simile nelle curve lente e veloci, mentre in quelle medie si sente molta differenza. In questo tipo di curve l'aerodinamica non si innesca perché la vettura è comunque troppo lenta. C'è sicuramente un buon livello di grip meccanico, invece. Dal mio punto di vista sto imparando ad avere pazienza, dosando meglio il gas e rimanendo più calmo sul volante".

Gomme

"Nel confronto tra le Pirelli che uso ora e quelle che avevo in GP3 posso dire che sono entrambe molto dure in superficie - cioé sulla parte d'appoggio - e morbide sulla spalla. Questo chiaramente in proporzione al peso dell'auto. Quando la forza laterale dovuta alla sterzata diventa troppo grande, questo tipo di gomma cede di colpo. Tuttavia, rispetto alla GP3, gli pneumatici possono durare uno stint (cioè un'ora, minuto più minuto meno) ma si possono sfruttare benissimo anche con un ritmo che si avvicina al 90% rispetto al miglior tempo di qualifica. In GP3 ero più legato al decadimento della gomma, mentre qui posso davvero utilizzarla al massimo. Visto che la 650S non è molto gentile sugli pneumatici, immagino che su altre vetture possano tenere ancora di più".

Sorpassi

"Nel passaggio dalla GP3 al BES la griglia è più che raddoppiata, quindi di base c'è meno spazio di manovra. I doppiati rappresentano il fattore più imprevedibile, questo è certo. A Monza sono stato buttato fuori alla prima chicane, poi sono rientrato con otto giri di ritardo e da quel momento ho superato qualunque cosa mi capitasse a tiro, senza chiedermi se fossero doppiati o avversari diretti. A Silverstone si può dire invece che i sorpassi siano stati dettati dal caos del momento.
In sostanza a ogni giro mi ritrovavo a studiare velocemente una strategia per sorprendere i piloti che mi precedevano in classifica durante i doppiaggi. Con un po' di astuzia ho passato vetture che sulla carta avevano un passo gara superiore. Rispetto alla GP3 è necessaria una visione più ampia di quello che sta accadendo, perché vengono commessi tantissimi errori in queste fasi e sfruttarli è importantissimo.
Dal punto di vista tecnico, le vetture sono simili come prestazioni e quindi è spesso una battaglia sul metro. È fondamentale non strafare in fase di sorpasso, perché non è più possibile fare come in formula - cioè frenare quindici metri più tardi. La vettura non tiene allo stesso modo".

Preparazione fisica

"Ho incrementato gli allenamenti di resistenza e di cardio, anche se non posso esagerare in questo senso perché altrimenti perderei troppo peso. Nelle GT serve appunto la resistenza - lo sforzo è prolungato e le vetture sono più pesanti -  e una buona sopportazione del calore. Un esempio: a Silverstone, con temperatura esterna di 17°C e interna di 50°C, ho sudato tantissimo - come quasi mai mi era successo - e sono uscito dalla vettura molto più affaticato che in passato.
L'alimentazione resta importante, ma rispetto ai tempi della GP3 sforo un po' di più. In fondo, alla prima cena fatta con i miei compagni di squadra tutti hanno preso la birra... Senz'altro è una mentalità diversa che comunque mi fa sentire a mio agio".


L'equipaggio n°59: Andrew Watson, Stuart Moore e Alex Fontana


Paddock

"È un bell'ambiente, mi piace. Non che in GP3 non apprezzassi, ma qui c'è effettivamente un po' più di libertà. I fan possono girare, seguirti da vicino e farti sentire più a casa. Il clima è amichevole, senza dubbio, e tra i piloti c'è solidarietà. Ci sono ogni tanto battibecchi - tra i team e l'organizzazione - sul balance of performance, ma è inevitabile. È un sistema molto complicato che talvolta fa arrabbiare, perché non è mai positivo ricevere un carico di zavorre. Le regole sono comunque queste..."

Colleghi

"In ogni gara nel BES scendono in pista quasi 180 piloti. Sono davvero, davvero tanti. Mentre in GP3 sapevo benissimo chi avevo attorno, sia in partenza sia nelle fasi successive delle corse, qui si hanno pochissimi riferimenti. Con le monoposto conosci forze e debolezze di tutti: chi è bravo, chi fa casino, chi è aggressivo, chi remissivo. Studiare gli avversari era una parte fondamentale del mio approccio.
Ora non è possibile basarsi sulla livrea di una vettura per sapere chi è il pilota, perché ci sono tre turni di guida e diventa impossibile stilare una lista di chi entra e chi esce. Di conseguenza ci vuole più attenzione nella guida, per evitare fraintendimenti.
Nel BES ci sono piloti professionisti e amatori, con diversi gradi di esperienza. Non è facile giudicare se chi hai di fronte è uno che chiude la porta o che alza il piede, e credo che spesso gli incidenti nell'endurance siano causati da questa inconsapevolezza.
Ovviamente essendo a ruote coperte molti piloti si sentono autorizzati a riversare più aggressività, visto che le conseguenze di un contatto sono spesso irrisorie. Si danno e si ricevono colpi, e questo è un aspetto che sicuramente dovrò studiare".

venerdì 20 novembre 2015

Il riassunto della stagione 2015: Blancpain Endurance Series

Il mondo dell'Endurance aveva un vuoto, qualche anno fa. Mancava una serie nella quale si potessero coniugare l'anima delle GT con un parco partenti degno di nota. La Blancpain Endurance Series ha portato la ventata d'aria fresca necessaria, e ora il mondo delle GT (anzi, delle GT3) ha un suo spazio ben definito. Stephane Ratel è l'uomo dietro a questo successo. La speranza è che la sua organizzazione mantenga le responsabilità acquisite, dando alle GT la giusta dimensione senza vivere all'ombra di singoli eventi come le 24 Ore di Daytona e di Le Mans, comunque importanti ma focalizzati maggiormente sulle LMP1.



I numeri sono fantastici e soprattutto anti-crisi: oltre 50 vetture iscritte a ognuno dei cinque appuntamenti (cioé la 3 ore di Monza, la 3 ore di Silverstone, la 1000 Km del Paul Ricard, la 24 Ore di Spa e la GT500 del Nurburgring); 11 marche differenti (Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Ferrari, Jaguar, Lamborghini, Mclaren, Mercedes, Nissan, Porsche); 4 vincitori diversi in 5 gare, sia come equipaggio sia come marca.


PRO CUP

Laurens Vanthoor non è riuscito a ripetere l'impresa solitaria del 2014, lasciando la corona della classifica PRO al trio Nissan composto dal britannico Alex Buncombe, dal giapponese Katsumasa Chiyo e dal connazionale belga Wolfgang Reip, pilota proveniente dal mondo GT Academy. I ragazzi terribili del team RJN hanno conquistato la vittoria alla 1000 Km del Paul Ricard e un fondamentale terzo posto al Nurburgring. 

Buncombe, Chiyo e Reip hanno sfruttato la pessima giornata di Stippler e Ortelli, prima del Nurburgring in testa al campionato e grandi favoriti in relazione al vantaggio di punti che avevano. Il loro 14° posto in terra tedesca, dopo una gara anonima, li ha relegati addirittura al terzo gradino del podio nella classifica finale, dietro anche al trio britannico della Bentley Kane/Meyrick/Smith.

La Nissan di Buncombe, Chiyo e Reip

L'unico equipaggio a trionfare in due occasioni è stato quello del team neozelandese Von Ryan. La Mclaren 650S guidata da Rob Bell, Kevin Estre e Shane Van Gisbergen ha vinto a Silverstone e al Nurburgring.

Estre, Van Gisbergen e Bell

La maratona di Spa, quella 24 Ore che è finalmente tornata ai livelli che le competono, è stata vinta dall'equipaggio BMW gestito dal team Marc VDS con alla guida Nick Catsburg, Lucas Luhr e Markus Palttala. Peccato invece per Bastian/Dusseldorp/Juncadella, a lungo in testa con la Mercedes SLS AMG del team Rowe, spinti indietro nella classifica per via di un guasto ai freni.

Ottime prestazioni anche per gli italiani, con Fabio Babini vincitore a Monza con la Lamborghini Huracan del team austriaco Grasser Racing (insieme a Mul e Andrew Palmer), e con Bortolotti e Venturini 12° nella classifica finale e quasi sempre competitivi (anche loro alla guida di una Lamborghini del Grasser Racing). A punti anche Bonanomi, Pier Guidi, Mortara e Zanardi, quest'ultimo protagonista soprattutto a Spa.

Diverso il discorso nella PRO AM, dove l'Italia è stata protagonista assoluta. L'AF Corse ha vinto il titolo grazie al duo Cameron/Griffin (affiancati a partire da Le Castellet dal portoghese Francisco Guedes e anche da Davide Rigon per la sola 24 Ore di Spa). Il team di Amato Ferrari ha piazzato le proprie Ferrari 458 Italia anche al 6° posto finale (con Bruni/Lathouras/Lemeret/Pier Guidi, vincitori di classe a Spa), all'11° (De Leener/Sbirrazzuoli - a Spa coadiuvati da Gianmaria e Vilander) e al 22° (Cioci/Perazzini/Potolicchio). Sono stati classificati anche Kemenater e Lancieri, con un punto ciascuno.

La 458 Italia vincitrice a Spa con Bruni e Pier Guidi (AF Corse)

C'è un altro italiano ben piazzato in questa classe. Si tratta di Alessandro Bonacini, classe '80, habitué di Porsche e Ginetta e quest'anno a bordo della Ferrari 458 Italia portata in pista dalla luganese Kessel Racing. Il secondo posto finale nella classifica PRO AM è arrivato grazie alla vittoria al Paul Ricard e ai terzi posti di Monza e del Nurburgring, conquistati insieme al polacco Michael Broniszewski e al britannico Michael Lyons.

La Ferrari ha quindi concluso il campionato PRO AM portandosi a casa tre vittorie, una delle quali arrivata a Monza con il team belga Rinaldi Racing (nell'occasione con i piloti Salikhov e Siedler), mentre Aston Martin e Jaguar hanno vinto le gare rimanenti, rispettivamente a Silverstone con i britannici Leonard e Meadows (Leonard Motorsport) e al Nurburgring con il sodalizio tutto svizzero composto da Barth, Frey e Gardel (Emil Frey Racing).

La Jaguar della Emil Frey guidata da Barth, Frey e Gardel
Classifica Piloti PRO AM finale (LINK)
Classifica Team PRO AM finale (LINK)


AM

La vittoria finale è andata al duo britannico Ian Loggie/Julian Westwood, piloti del Team Parker e alla guida di un'Audi R8 LMS. Un successo largamente dovuto alla grande prestazione nella 24 Ore, dove hanno guidato praticamente sempre la classifica della loro classe finendo addirittura 14° assoluti.

Il loro vantaggio in termini di punti non ha permesso al trio Haring/Konstantinou/Schmickler di raggiungerli, e nonostante il loro terzo posto finale al Nurburgring Loggie e Westwood hanno mantenuto la leadership per una sola lunghezza.

Buona Italia anche qui, con il terzo posto nella classifica conquistato da Zanuttini (insieme a Earle e Talbot) con il Kessel Racing. Quarti invece Mancini e Mastronardi (che hanno corso con il russo Birzhin), piloti del team svizzero Glorax e protagonisti assoluti nelle prime tre gare con una vittoria al Paul Ricard, il secondo posto a Silverstone e il terzo a Monza. Se i tre avessero corso anche nelle rimanenti gare avrebbero certamente detto la loro per la vittoria finale, e questo è un po' un rammarico.

La Ferrari di Mancini e Mastronardi protagonista nella classe AM

A punti anche Riccardo Ragazzi, Howard Blank (con la AF Corse) e Beniamino Caccia.

Menzione speciale per l'ex portiere della nazionale francese Fabien Barthez. Il campione del mondo di Francia '98, convertitosi all'automobilismo, ha vinto in questa classe nell'ultimo appuntamento al Nurburgring, insieme a Anthony Pons e a bordo della Ferrari 458 Italia del team francese AKKA.

Fabien Barthez

martedì 14 aprile 2015

Blancpain Endurance Series a Monza: un successo accessibile

Quando il motorsport internazionale si può toccare con mano, vedere da vicino, ascoltare a pochi metri e annusare a pieni polmoni, allora vuol dire che tutto o quasi tutto è andato per il verso giusto.



Il weekend di Monza della Blancpain Endurance Series, del Lamborghini Super Trofeo e della F.Renault 2.0 NEC è stato esemplare, per certi versi. Al modico prezzo di 14 Euro, e con parcheggio garantito all'interno dell'autodromo, ogni appassionato ha potuto passeggiare nel paddock e gustarsi il frenetico ritmo dell'automobilismo europeo.

La vettura di Colin Noble revisionata dopo la gara 2 della domenica mattina

Pass o non pass, ognuno dei presenti (tanti, ma avrei voluto vedere le tribune più piene) ha potuto fermare i propri beniamini per una foto, per un autografo, per quattro chiacchiere. Ognuno dei presenti ha potuto fotografare l'inimmaginabile. E chi ha avuto modo di rimanere fino alla fine della 3 Ore non si è lasciato sfuggire l'opportunità di fare una passeggiata nella pitlane, e sentire il profumo da corsa della benzina a pochi metri di distanza.

Briefing post gara. Due passi in avanti e avrei sentito tutto...

Per un costo oltre tre volte maggiore, il venerdì della F1 offre uno show decisamente più deprimente, fatto di altre transenne avvolte nella stoffa nera e di finta disponibilità da parte dei protagonisti. Ovviamente ci sono state delle pecche anche in questo weekend, come ad esempio la mancanza di uno o più maxischermi per capire l'andamento delle classifiche e l'assenza di una qualsiasi forma di promozione dell'evento, sia fuori sia dentro la città brianzola...

La 3 Ore della Blancpain Endurance Series è stata uno spettacolo. Il numero dei partenti (quasi 60 vetture) è stato altissimo e questo si è visto soprattutto alla prima curva, con un imbottigliamento da tangenziale. Lo sparpaglìo è poi diventato immediato, con i piloti Pro e i colleghi amatori in pista a due velocità decisamente diverse. La gara è stata ricca di sorpassi e contatti, uno dei quali molto cruento e fortunatamente senza conseguenze per la Mclaren n°54 dell'Attempto Racing e per la Bentley n°84 del team HTP.


 (© Alberto Marcone)

Il verdetto della gara è però sub iudice vista la squalifica della Lamborghini Huracan n°19 del Grasser Racing Team (uno dei piloti è il nostro Babini) per una presunta irregolarità ai restrittori. La Lambo aveva tagliato il traguardo per prima, precedendo la Ferrari 458 Italia del Rinaldi Racing n°333 (Siedler-Salikhov) e l'Audi R8 LMS Ultra n°1 del Belgian Team WRT con il forte equipaggio Vanthoor-Vernay-Frijns.

L'Audi R8 LMS Ultra del Belgian Audi Club Team WRT,
una delle auto più belle e competitive del BES (© Alberto Marcone)
Gloria anche per la Ferrari 458 Italia N°111 del Kessel Racing, prima nella categoria AM con Earle, Talbot e l'italiano Zanuttini.

(© Alberto Marcone)

Le due gare della Lamborghini Super Trofeo sono state vinte dal finlandese Patrick Kujala. Il portacolori del Bonaldi Motorsport ha dato 10 secondi in gara 1 alla coppia Campana/Crestani (team Lazarus) e 8 secondi in gara 2 a Zampieri/Mavlanov (Antonelli Motorsport). Buon terzo posto in gara 2 per Shinya e Cozzolino, piloti del Vincenzo Sospiri Racing, coinciso con la vittoria nella categoria Pro-AM.

Patrick Kujala ha guidato qui dentro... (© Alberto Marcone)

Nella F.Renault 2.0 NEC solita grigliona con 30 macchine schierate e vittorie meritate per il giapponese Ukyo Sasahara (Art Junior Team, gara 1) e Louis Deletraz (Josef Kaufmann Racing, gara 2). Buon secondo posto in gara 1 per l'unico italiano in pista, ovvero Ignazio D'Agosto.

Un commissario dallo sguardo torvo sulla macchina del russo Nikita Mazepin,
danneggiata in gara 2 (© Alberto Marcone)

mercoledì 1 ottobre 2014

Il riassunto della stagione 2014: Blancpain Endurance Series

Il belga Laurens Vanthoor, pilota ufficiale Audi, è il campione della Blancpain Endurance Series 2014, bissando così il successo ottenuto l'anno precedente nel FIA GT.

Il successo di Vanthoor è da considerare "di qualità". Il belga del team WRT che schiera le Audi R8 LMS Ultra non era mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio nelle prime tre gare, delle mini-endurance da 3 ore. Per la 24 ore di Spa e la 1000 km del Nurburgring, però, Vanthoor e compagni hanno dimostrato di essere una spanna sopra gli altri, conquistando in entrambe le occasioni sia la pole position sia la gara. Un dominio da corsa sprint che non è semplice realizzare in gare endurance, per antonomasia difficili e legate a tante variabili poco controllabili dai team.

Laurens Vanthoor sorretto sul podio da Cesar Ramos e Mies

Ottima figura anche per le Bentley Continental GT3 del team inglese M-Sport, grazie alle vittorie assolute di Silverstone e del Paul Ricard da parte del trio tutto britannico Kane-Smith-Meyrick. Nella gara di Monza di inizio stagione avevano vinto invece Demoustier-Parente-Premat con le Mclaren MP4-12C dell'ART Grand Prix.

Nella categoria PRO-AM, Andrea Rizzoli e Stefano Gai dell'italianissimo team Villorba Corse (Ferrari 458 Italia GT3) hanno conquistato un meritato trofeo finale. La mancanza di una vittoria di tappa non ha mai pregiudicato la loro posizione in classifica; grazie ad un rendimento costante i due hanno potuto veleggiare appaiati verso un successo oltre le più rosee aspettative, visto che è valso anche il titolo riservato ai team.

La Ferrari di Gai e Rizzoli

Il trofeo riservato ai Gentlemen Drivers è stato conquistato dall'americano Peter Mann e dal portoghese Francisco Guedes, alfieri dell'AF Corse.

La Ferrari numero 51 di Mann e Guedes

Oltre ai campioni già citati, sono stati moltissimi i grandi piloti ad aver dedicato alla Blancpain Endurance Series un impegno continuativo durante la stagione, come l'ex F1 Jerome D'Ambrosio, lo specialista delle prove di durata Frank Stippler, il talento delle turismo James Nash, l'esperto Stephane Ortelli, Duncan Tappy, Yelmer Buurman, Nico Verdonck, Harold Primat, Andy Soucek, Kevin Korjus, Kevin Estre, Nicolas Armindo, Olivier Pla e i nostri Stefano Comandini, Eugenio Amos e Andrea Sonvico.

Presenze una tantum anche per i campioni di Le Mans Treluyer, Lotterer e Fassler, per l'ex sciatore Didier Cuche; per l'ex portiere della nazionale francese di calcio Fabien Barthez; per uno stuolo di fortissimi piloti italiani come Bertolini, Pantano, Bonanomi, Piccini, Montermini, De Lorenzi, Bontempelli, Zampieri, Castellacci, Cioci, Pier Guidi e Cerruti.

Fabien Barthez

Le soddisfazioni maggiori per l'Italia sono arrivate, oltre che dai Villorba Boys, dai successi di classe dei ferraristi Bertolini e Cioci (insieme ai belgi Machiels e Hommerson) alla 24 Ore di Spa e di Colombo-Comandini-Amos alla 3 Ore di Monza, alla guida della BMW Z4 GT3 della ROAL Motosport. La AF Corse ha vinto il titolo dei team per la categoria Gentlemen. Bilancio positivo per la Ferrari (e per la 458 Italia GT3) soprattutto in questa categoria, avendo vinto le prime tre gare della stagione con il team tedesco GT Corse by Rinaldi.

Il calendario 2014 tappa per tappa, con i vincitori di classe:
3 Ore di Monza - Pro Demoustier, Parente, Premat (Mclaren/Art Grand Prix); Pro AM Colombo, Comandini, Amos (BMW/ROAL Motorsport); Gentlemen Ehret, Mattschull, Schmickler (Ferrari/GT Corse Rinaldi)
3 Ore di Silverstone - Pro Kane, Meyrick, Smith (Bentley/M-Sport); Pro AM Strauss, McMillen, Buncombe (Nissan/RJN); Gentlemen Mattschull, Schmickler (Ferrari/GT Corse Rinaldi)
3 Ore del Paul Ricard - Pro Kane, Meyrick, Smith (Bentley/M-Sport); Pro AM Catsburg, Hassid (BMW/TDS); Gentlemen Ehret, Mattschull, Schmickler (Ferrari/GT Corse Rinaldi)
24 Ore di Spa - Pro Rast, Vanthoor, Winkelhock (Audi/WRT); Pro AM Hommerson, Machiels, Bertolini, Cioci (Ferrari/AF Corse); Gentlemen Mann, Guedes, Mezard, Talkanitsa (Ferrari/AF Corse)
1000 Km Nurburgring - Pro Mies, Cesar Ramos, Vanthoor (Audi/WRT); Pro AM Catsburg, Hassid (BMW/TDS); Gentlemen Loggie, Westwood (Audi/Parker)

La gara di Spa, con ben 61 equipaggi al via (220 piloti!), è stata... pazza. Nelle prime ore una quantità pazzesca di incidenti ha decisamente condizionato l'andamento della gara, con la safety car costretta a uscire più e più volte. Sono stati davvero dei botti incredibili, con conseguenze fortunatamente ridotte sull'incolumità dei piloti. Marcus Mahy, gentlemen driver britannico, è finito all'ospedale dove è stato poi sottoposto a un'operazione chirurgica e alle cure che lo hanno finalmente messo fuori pericolo; il suo incidente terrificante, che aveva fatto temere il peggio, ha costretto il direttore di corsa a interrompere la gara per un'ora.


Al Nurburgring, invece, è stato protagonista il meteo. Vanthoor è stato aiutato dai problemi tecnici e di guida dei team rivali, ma a ben vedere la loro supremazia non è mai stata intaccata nonostante le mille insidie della pioggia battente.

Ecco la classifica finale per la classe regina, la PRO (in corsivo i piloti che hanno presenziato a tutti gli appuntamenti):
Laurens Vanthoor (BEL) 107
Andy Meyrick (UK) 71
Guy Smith (UK) 71
Steven Kane (UK) 71
Edward Sandström (SWE) 67
Stéphane Ortelli (MON) 67
Grégory Guilvert (FRA) 67
Maximilian Buhk (GER) 64
César Ramos (BRA) 64
Sergei Afanasiev (RUS) 53
Stef Dusseldorp (NED) 53
Harold Primat (SUI) 52
Nico Verdonck (BEL) 52
Gregoire Demoustier (FRA) 49
Alvaro Parente (POR) 49
Kevin Korjus (EST) 48
Kevin Estre (FRA) 48
Andy Soucek (SPA) 48
James Nash (UK) 47
Frank Stippler (GER) 47
Markus Winkelhock (GER) 43
René Rast (GER) 43
Christopher Mies (GER) 33
Marc Basseng (GER) 33
Lucas Luhr (GER) 32
Dirk Werner (GER) 32
Markus Palttala (FIN) 32
Alexandre Premat (FRA) 31
Bernd Schneider (GER) 30
Lucas Wolf (GER) 29
Abdulaziz Al Faisal (SA) 29
Hubert Haupt (GER) 29
Andreas Simonsen (SWE) 29
Nicolas Lapierre (FRA) 18
Maximilian Götz (GER) 18
Jazeman Jaafar (MAL) 18
Jerome D'Ambrosio (BEL) 15
Antoine Leclerc (FRA) 15
Duncan Tappy (UK) 15
Marcel Fässler (SUI) 12
Benoit Treluyer (FRA) 12
André Lotterer (GER) 12
Adam Christodoulou (UK) 9
Yelmer Buurman (NED) 9
Mike Parisy (FRA) 9
Warren Hughes (UK) 9
Alexander Sims (UK) 9
Stephen Jelley (UK) 3
Ahmad Al Harthy (OMA) 3
Michael Caine (UK) 3
Sun Zheng (CHN) 2
Congfu Cheng (CHN) 2
André Couto (MAC) 2
Gabriele Gardel (SUI) 2
Jonathan Hirschi (SUI) 2
Fredy Barth (SUI) 2
Fabian Hamprecht (GER) 1
Filip Salaquarda (CZE) 1
Albert von Thurn und Taxis (GER) 1
Tomas Enge (CZE) 1
Peter Kox (NED) 1

L'Audi R8 LMS Ultra guidata da Laurens Vanthoor

La classifica dei team (solo quelli che hanno preso parte a tutte le gare):
Belgian Audi Club Team WRT (Audi R8 LMS Ultra - BEL) 122
M-Sport Bentley (Bentley Continental GT3 - UK) 90
HTP Motorsport (Mercedes SLS AMG GT3 - GER) 90
ART Grand Prix (Mclaren MP4-12C GT3 - FRA) 84
Sainteloc Racing (Audi R8 LMS Ultra - FRA) 80
Black Falcon (Mercedes SLS AMG GT3 - GER) 63
Oman Racing Team (Aston Martin V12 Vantage - OMA) 24

Sono scese in pista anche le Jaguar XK della Emil Frey Racing, le BMW Z4 GT3 del team Marc VDS e del Triple 888, le Lamborghini Gallardo FL2 del Reiter Engineering. In sostanza, 8 differenti costruttori tutti di alto livello. Nelle altre classi si sono aggiunte anche le Ferrari 458 Italia GT3, le Porsche 997 GT3 R e la Nissan GT-R Nismo del team RJN.

Per la classe Pro-AM, Stefano Castellacci non è riuscito a vincere il titolo a causa di un cambio di casacca alla vigilia della 1000 km del Nurburgring. Passando dal Villorba all'AF Corse, Castellacci non ha potuto raggiungere lo stesso punteggio di Gai e Rizzoli. Villorba ha vinto per tre punti di margine la classifica dei team davanti al francese TDS Racing.

Nella classe Gentlemen, Mann e Guedes hanno vinto di un soffio la classifica piloti davanti a Mattschull. Il tedesco si deve mangiare le mani: a causa del prematuro ritiro alla 24 Ore di Spa, non ha potuto collezionare quei punti che gli avrebbero permesso di rimanere con ampio margine in testa alla categoria. Questo zero a Spa si è riflettuto pesantemente anche sulla classifica dei team, con l'AF Corse vincitore per un punto soltanto davanti, appunto, al GT Corse by Rinaldi.

Ecco gli highlights (ufficiali) della Blancpain Endurance Series 2014:




Gli altri riassunti della stagione 2014 by Piloti e Motori:
WEC - WTCC - WRC - World RX - GP2 - GP3 - Auto GP/FA1 - Super Formula - F3 European Championship - Euroformula Open - DTM - BTCC - V8 Supercars - Euro V8 - Super GT - Stock Car Brasil - Turismo Carretera - Nascar Sprint Cup - Nascar Nationwide Series - Nascar Camping World Truck Series - Nascar Whelen Euro Series - F.Renault 3.5 (WSR) - F.Renault 2.0 Eurocup - F.Renault 2.0 NEC - F.Renault 2.0 Alps - F.Renault 2.0 UK - United Sportscar Championship (USC) - ELMS - Asian Le Mans Series - Blancpain GT Sprint - International GT Open - Indycar - Indy Lights - Pro Mazda - US F2000 - Mobil 1 Porsche Supercup - Super Trofeo Lamborghini Europe - Trofeo Maserati - Eurocup Clio - European Rally Championship (ERC) - African Rally Championship (ARC) - Middle East Rally Championship (MERC) - Asia-Pacific Rally Championship (APRC) - Codasur South America Rally Championship - North America and Central America Rally Championship (NACAM) - CIVM - CITE - Campionato Italiano Prototipi - Campionato Italiano Rally - F4 Italia - Carrera Cup Italia - Lotus Cup Italia - Clio Cup Italia - Green Hybrid Cup