martedì 1 dicembre 2015

Il riassunto della stagione 2015: WTCC

Qualcosa non quadra in questo WTCC. Un campionato che personalmente amo, per la varietà di team e piloti, per la scelta dei tracciati, per la tipologia stessa di vetture che gareggiano. Tuttavia nel 2015 c'è stata un'ulteriore spinta verso il basso per quanto riguarda la quantità di iscritti. Sicuramente l'arrivo del TCR non ha aiutato, perché alcune scuderie hanno scelto di aderire alla serie fondata dall'ex Marcello Lotti.



C'è una considerazione fondamentale da fare: qui ci sono le case ufficiali, mentre nel TCR no (o non ancora). Le case ufficiali portano prestigio, investono soldi, ingaggiano piloti di spessore e in generale determinano la fortuna della serie (se sono tante). Sull'altro piatto della bilancia gravano però i vuoti lasciati dalle case ufficiali che invece se ne vanno, il divario di competitività che può mettere in ginocchio speranze e portafoglio degli indipendenti, e in generale la quasi assoluta certezza di sapere chi vincerà il campionato più o meno già a partire dal primo appuntamento.

Dopo l'addio di Alfa Romeo, la dismissione del programma ufficiale di Seat e il disimpegno di BMW e Chevrolet si aggiungerà anche un ulteriore addio da parte di Citroën. Le vetture francesi rimarranno gestite da privati dal 2017, mentre rimarranno il Team Jas, in grado di vantare un rapporto di ufficialità con la casa madre Honda, e la russa Lada. Nel 2016 ci sarà l'arrivo di Volvo a dare una rinfrescata, ma ci sarebbe bisogno anche di altri ingressi indipendenti che possano dare un altro tipo di anima al campionato.

La Volvo S60 che debutterà nel WTCC 2016


Tornando al 2015, ha vinto ancora una volta la Citroën. Anzi, ha stravinto. Per i francesi è andata ancora meglio del 2014: 21 gare vinte (su 24), dieci delle quali da José Maria Lopez, l'ormai consacrato pilota argentino che ha riportato in alto i colori di una nazione innamorata delle corse. Per lui è il secondo titolo consecutivo.

José Maria Lopez, dieci vittorie nel 2015

Con 6 vittorie Yvan Muller ha mantenuto la seconda piazza, anche se solo per un punto. Sarebbe stata una bella soddisfazione, per Sébastien Loeb, superare il maestro. D'improvviso, però, la Citroën ha "licenziato" Loeb, confermando i soli Lopez e Muller per il 2016 e facendo svanire il suo obiettivo: conquistare il WTCC entro tre anni dal suo debutto. Un vero peccato.



Dietro le imprendibili francesi si è posizionata la Honda, grazie alla costanza di Tarquini, al talento dell'ungherese Michelisz (1 vittoria, in casa) e agli spunti di Monteiro, che ha ottenuto due vittorie. Sarebbero potute essere tre, per il portoghese, non fosse stato per la squalifica rimediata a Buriram (irregolarità tecniche).

Norbert Michelisz ha per altro vinto la classifica riservata agli indipendenti, con soli 4 punti di vantaggio sul marocchino Mehdi Bennani (pilota del team di Sébastien Loeb). I due hanno spesso lottato ravvicinati e hanno distanziato di molto gli altri indipendenti.



Qualche sprazzo di competitività anche per la Lada, grazie ai due podi ottenuti da Robert Huff. Il fatto che i suoi compagni di squadra (salvo Catsburg, capace di raggiungere il 4° posto due volte) abbiano faticato un po' di più significa due cose, che la Lada è ancora acerba e che Huff è attualmente superiore (come spunto) agli altri.

Rob Huff


Buon debutto, praticamente sempre in top ten, per l'ex formulista Nicolas Lapierre. Il francese, considerato un buon prospetto per la F1 prima che arrivassero Grosjean, Bianchi e Vergne, si è riciclato nelle categorie a ruote coperte, e con un programma full time in WTCC potrebbe dire la sua.

Per la pattuglia italiana, a parte Tarquini, va senz'altro citata l'annata appena sufficiente del Roal Motorsport. Grazie a un secondo posto di Tom Coronel e a un terzo di Tom Chilton in Ungheria la stagione è stata salvata, ma non è comunque arrivata la vittoria come nel 2014. Stefano D'Aste non ha infine colto grandi risultati nel corso dell'anno, rimanendo spesso intruppato nelle retrovie e faticando a trovare il feeling con la Cruze (vettura che non aveva mai guidato negli anni precedenti).

La gara più attesa della stagione, quella del Nurburgring versione Nordschleife, è stata un successo dal punto di vista della copertura mediatica, ma non ha comunque attratto molte wild card come succede per la classica di Macao (quest'anno evento topico del TCR). Sabine Schmitz, la tedesca grande esperta del tracciato di casa, ha conquistato il suo unico punto stagionale in gara 1 dando un pizzico di rosa alla serie.



La classifica finale (tra parentesi il numero di vittorie):
José Maria Lopez (Citroën) 475 (10)
Yvan Muller (Citroën) 357 (6)
Sébastien Loeb (Citroën) 356 (4)
Ma Qing Hua (Citroën) 241 (1)
Gabriele Tarquini (Honda/Jas) 197
Norbert Michelisz (Honda/Zengo) 193 (1)
Tiago Monteiro (Honda/Jas) 177 (2)
Mehdi Bennani (Citroën/Loeb) 127
Hugo Valente (Chevrolet/Campos) 120
Robert Huff (Lada/Rosneft) 103
Tom Chilton (Chevrolet/Roal) 96
Nick Catsburg (Lada/Rosneft) 41
Tom Coronel (Chevrolet/Roal) 39
Stefano D'Aste (Chevrolet/Munnich) 28
Jaap Van Lagen (Lada/Rosneft) 16
Nicolas Lapierre (Lada/Rosneft) 8
James Thompson (Lada/Rosneft) 6
John Filippi (Chevrolet/Campos) 6
Néstor Girolami (Honda/Nika) 5
Grégoire Demoustier (Chevrolet/Craft Bamboo) 5
Rickard Rydell (Honda/Nika) 4
Tin Sritrai (Chevrolet/Campos) 3
Sabine Schmitz (Chevrolet/Munnich) 1

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