martedì 22 dicembre 2015

Il riassunto della stagione 2015: Campionato Italiano Rally

Nove titoli non sono pochi. E se l'ultimo di questi lo conquisti a 50 anni, bèh, allora entri automaticamente nella storia del tuo sport. Parlo di Paolo Andreucci, ancora una volta Campione Italiano Rally alla guida del "suo" fedele marchio Peugeot. Con i loro 4 rally vinti anche nel 2015 l'equipaggio Andreucci/Andreussi è stato l'attore protagonista di un campionato in realtà vittima di una eccessiva frammentazione della specialità e della da tempo avvenuta trasformazione in gara sprint.


Come già ho scritto in passato, il rally ha perso in generale un po' dello spirito endurance che lo caratterizzava un tempo, per ragioni logistiche, mediatiche e soprattutto economiche. Anche in Italia, chiaramente, è così. Sono un sostenitore dei rally lunghi, con prove speciali di diverso raggio e capaci di rivoluzionare le classifiche al sommarsi di imprevisti altrimenti meno probabili con chilometraggi ridotti.

Inoltre penso che sarebbe interessante, anche se totalmente contrario alla moda corrente, aggiungere altri rally con validità per il CIR passando magari dagli 8 attuali a 12, o anche 14 appuntamenti. Con un modello inclusivo, cioè aperto a tante vetture diverse e mirato all'aumento delle iscrizioni. Nel 2015 ci sono stati due rally contrapposti in tal senso: il Sanremo, arrivato a quota 67 iscritti, e il Roma Capitale, con un triste numero di verificati (appena 22).

Ci sarebbe anche il discorso delle decine e decine di classi inventate per tentare di fare chiarezza (o forse per dare un trofeo-contentino a molti insoddisfatti del giochino?) e invece risultate incomprensibili per molti appassionati, ma questo è relativamente poco attinente al lavoro che deve fare Aci Sport per tenere alta l'attenzione sul rally italiano. Si tratta proprio di un problema a monte che solo la FIA può risolvere, cercando di mettere ordine in quella giungla di sigle...

Tornando al CIR, solo un equipaggio ha statisticamente impensierito Andreucci, e si tratta di Scandola/D'Amore con la loro Skoda. Il duo ha vinto in tre occasioni, ma si è ritirato altrettante volte. Questo ruolino di marcia altalenante ha fatto perdere loro la seconda posizione in classifica a vantaggio della coppia BRC Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, mai vincitori ma per ben sei volte sul podio (record stagionale comunque eguagliato da Andreucci).

Umberto Scandola e Guido D'Amore

Alessandro Perico, navigato da Mauro Turati, ha invece vinto con la sua Peugeot 208 il primo appuntamento stagionale, cioè il Rally del Ciocco. Quella vittoria aveva regalato loro la testa del campionato, persa poi subito nel rally successivo per mano di Andreucci, da quel momento in avanti sempre al comando.

Giandomenico Basso e Alessandro Perico

Stagione d'oro negli Junior per Michele Tassone, classe '91. Con la sua Peugeot 208 R2 e con il navigatore Daniele Michi ha vinto la classifica di classe in 4 occasioni su 6, steccando solamente al Ciocco (dove comunque arrivò secondo) e disertando il Rally di Roma Capitale.

Michele Tassone

L'unico vero rivale è stato Giuseppe Testa. Il pilota nato nel 1994 e navigato da Emanuele Inglesi ha vinto il primo appuntamento del campionato e ha concluso in seconda posizione per tre volte. La sua unica vittoria stagionale ha quindi rappresentato l'unica "minaccia" all'assolo di Tassone, visto che la vittoria di Corinne Federighi al Rally di Roma Capitale è arrivata senza alcun avversario intorno.

Giuseppe Testa e Emanuele Inglesi


Tassone e Testa hanno concluso il trofeo riservato alle R2 nelle stesse posizioni dello Junior, mentre in R3 Luca Rossetti ha vinto il titolo partecipando solamente a metà degli appuntamenti (per altro vincendo sempre, 4 volte su 4).




Classifica Finale assoluta CIR (tra parentesi il numero di vittorie):
Paolo Andreucci/Anna Andreussi (Peugeot 208 R5) 88 (4)
Giandomenico Basso/Lorenzo Granai (Ford Fiesta R5) 66
Umberto Scandola/Guido D'Amore (Skoda Fabia) 65 (3)
Sebastien Chardonnet/Thibault de la Haye (Ford Fiesta R5) 28
Alessandro Perico/Mauro Turati (Peugeot 208 R5) 27 (1)
Stefano Albertini/Danilo Fappani (Peugeot 208 R5) 18
Nicola Caldani/Sauro Farnocchia (Ford Fiesta R5/Citroen DS3) 18
Michele Tassone/Daniele Michi (Peugeot 208) 17
Stefano Baccega/Valerie Ottaviani e Marco Menchini (Ford Fiesta R5) 15
Gabriele Ciavarella/Giacomo Ciucci (Ford Fiesta R5) 7

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