È la capitale europea del riso, ma una volta ci correvano mitiche auto da corsa. Parlo di
Vercelli, città legata allo sport da sempre, grazie alle fortune della grande Pro di Guido Ara e Silvio Piola, e all'agricoltura. Una città che si rimbocca le maniche da sempre, e che basa il suo nucleo sulle migliaia di persone che hanno vissuto, nel passato remoto e recente, mani e piedi nell'acqua a mondare il riso, elemento e simbolo prezioso.
Una città che però ha ospitato, nel biennio
1947-48, anche un'importante competizione automobilistica nella quale
Ferrari e
Cisitalia hanno lasciato il segno.
Ma andiamo con ordine.
Vercelli aveva già visto sfrecciare bolidi sulle proprie vie tra il 1930 e il 1934. Gare di regolarità più che altro, oltre alla Coppa Internazionale Des Alps del 1933. Un totale di cinque edizioni che si pensava non potessero avere più ritorno, a causa della seconda guerra mondiale. Invece, per il biennio 1947-48, Vercelli tornò alla grande nel calendario nazionale grazie alla
Coppa Enrico Faini del 1947, riservata alle vetture Sport e Corsa fino a 1500cc, e al Circuito di Apertura del 1948.
Il 1° giugno 1947 ci fu il trionfo della
Ferrari, con la vittoria (per la categoria oltre i 1100cc) di
Franco Cortese sulla sua
125 S Integrale. Fu il secondo successo della storia per la Scuderia di Maranello, colto una settimana dopo l'impresa (sempre di Cortese) alle Terme di Caracalla a Roma.
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Franco Cortese alla guida della sua Ferrari sul circuito vercellese nel 1947 |
Grazie alla
Biblioteca Civica di Vercelli, che contiene nei propri archivi preziosi numeri de "
La Sesia", è possibile sapere qualcosa di più sul tracciato di gara e sui suoi protagonisti.
Prima di tutto, perché la gara venne chiamata "Coppa Enrico Faini"? Il presidente del comitato organizzatore,
Donato Faini, volle dedicare il trofeo al suo compianto figlio, Enrico, morto a causa di un incidente in auto.
Le prime notizie sul venturo circuito si ebbero a inizio '47. Il 25 febbraio
La Sesia scriveva di un concorso collegato alla gara automobilistica: ben 8000 lire di premio a chi avrebbe creato il miglior manifesto sul circuito vercellese! Il manifesto avrebbe dovuto tener conto anche di una gara motociclistica in programma 8 giorni dopo la Coppa Faini. Il montepremi totale del trofeo automobilistico fu di 845 mila lire, cifra ragguardevole a quei tempi.
Quella del 1° giugno 1947 fu una vera e propria giornata di corse come quelle attuali. Furono 4 le categorie impegnate:
Vetture Sport fino a 750cc - 30 giri
Vetture Sport da 750cc a 1100cc - 30 giri
Vetture Sport oltre i 1100cc - 35 giri
Vetture Corsa fino a 1500cc - 40 giri
Il 30 e il 31 maggio sul circuito si tennero varie fasi eliminatorie per scremare il gruppo di iscritti, molto folto. Che mi pare doveroso ricordare...*
Vetture Sport fino a 750 - Armando Francois, Gianni Arezzi, Piero Avalle, Mario Avalle, Franco Dansi, Giuseppe Tavazzani,
Elio Zagato,
Umberto Maglioli, Luigi Tamai, Giuseppe Cappa, Mario Reinaldi, Antonio Clerici, Matteo Fissore, Antonio Coletti, Arciso Sesema, Antonio Prina,
Giuseppe Bertone, Bartolomeo Franceri, Adolfo Macchieraldo, Carlo Pesci, Bruno Martignoni, Sesto Leonardi, Mario Lietti.
Vetture Sport da 750 a 1100 - Gustavo Coppo, Piero Carini, Enrico Beltracchini, Ernesto Leva, Ferdinando Righetti, Piero Torelli, Adolfo Bellusi, Emilio Brigatti, Francesco Nissotti, Guido Scagliarini, Vincenzo Auricchio.
Vetture Sport oltre 1100 - Ezio Zanicheli, Ambrogio Quartiroli, Nino Ravelli, Enrico Beltracchini, Renato Balestrero, Aldo Marinotti, Stefano Rossi, Aldo Ranzini, Giovan Battista Azzi,
Giovanni Bracco,
Franco Cortese.
Vetture Corsa fino a 1500 - Luigi Della Chiesa, Lamberto Grolla, Franco Cornacchia, Mario Porrino,
Piero Taruffi, Giovanni Bracco, Marino Brandoli, Franco Mosser.
(*mi scuso nell'eventualità ci sia qualche cognome sbagliato, in quanto nelle edizioni della Sesia a me gentilmente fornite non furono pochi gli errori di battitura e le dimenticanze!)
Oltre al già citato Cortese, vinsero
Sesto Leonardi su Stanguellini S750 (categoria fino a 750cc),
Ferdinando Righetti su Stanguellini S1100 (Sport 750-1100cc) e Piero Taruffi su Cisitalia D46/Fiat (vetture Corsa).
Il tracciato, molto veloce, misurava
1827 metri, una sorta di anello con 4 svolte secche. La partenza era ubicata in Via XX Settembre, con la percorrenza in senso orario e la prima curva in Piazza Solferino.
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Il circuito di Vercelli versione 1947 |
Nell'anno successivo fu aggiunto un tratto che portava fino alla fine di Viale Rimembranza, portando il chilometraggio per singolo giro a
2800 metri.
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Il circuito di Vercelli versione 1948 |
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La mappa originale tratta dal regolamento ufficiale ACI
(documento contenuto negli archivi della Biblioteca Civica di Vercelli) |
Il 9 maggio 1948 fu disputata infatti la seconda edizione del Circuito Automobilistico, stavolta aperto alle vetture sport tra 750cc e 1100cc (con 60 giri da percorrere) e alle
F2, consentendo per quest'ultime sia le auto con 500cc e compressore, sia le 2000cc senza compressore (50 giri). 120mila lire il premio per la vittoria, tetto fissato per entrambe le categorie. La tassa d'iscrizione era stata posta a 3000 lire, mentre i massimali per la responsabilità civile, secondo il regolamento pubblicato all'epoca dall'ACI, erano questi: 500mila lire per danni a cose, 1 milione e mezzo per persona e 10 milioni per "catastrofe".
Alle gare, con partenza da fermo su tre file, poterono accedere i 20 migliori tempi per la categoria sport e i 15 più veloci per la F2, ma i partecipanti effettivi furono meno. Infatti per la F2 scesero in pista 9 vetture, con la vittoria di
Felice Bonetto su Cisitalia D46/Fiat. Solo 3 arrivarono al traguardo. Per la categoria Sport, furono invece 16 le vetture alla partenza, con 9 classificati finali capeggiati da
Guido Scagliarini su Cisitalia.
Un'epoca splendida per l'automobilismo, catalizzatore quanto il calcio e il ciclismo della rinascita, non solo sportiva, dopo gli anni bui delle guerre e della miseria.
Vorrei chiudere con una frase presa dall'edizione del 27 maggio 1947 della Sesia: "
Rombo ai motori a quattro ruote nella città del riso, nota per il suo alimento in tempo di guerra, nota per la sua sportività nel tempo di pace".