mercoledì 3 settembre 2014

Viaggio nel Circuito Motociclistico di Sondrio

Il Passo dello Stelvio, Livigno, Bormio, il Gavia, l'Aprica. Mete da sempre di motociclisti (e allenati ciclisti) oltre che di sciatori. La Valtellina è stata ed è una terra di moto da strada, ma un tempo è stata anche un luogo per le moto da corsa. Esisteva infatti un Campionato Valtellinese di motociclismo.

Una gara facente parte di questo campionato venne disputata sia nel 1935, sia nel 1936: si trattava del “Circuito Motociclistico di Sondrio”.

Partenza del Circuito Motociclistico 1936

La Biblioteca Pio Rajna di Sondrio possiede le copie (in microfilm) del periodico Il Popolo, dal quale si possono leggere informazioni dettagliate su tracciato, regolamenti, partecipanti e classifiche. La prima edizione si svolse il 22 settembre 1935 alle ore 14.

La gara venne organizzata dal Moto Club di Sondrio, con una grossa presenza sulle strade interessate di forze dell'ordine quali Carabinieri, camicie nere, giovani fascisti e militi del fuoco... a tentare di mettere in fila i tanti curiosi che cercano di assieparsi ovunque per assistere allo spettacolo.

Il circuito, con partenza e arrivo da Piazza Garibaldi (con a corredo due tribune erette per l'occasione), era lungo 2.9 km con tornanti e tratti in pendenza. Nella immagine seguente eccovi una ricostruzione basata sul testo del “Popolo”, che così scriveva: Percorso. Partenza da Piazza Garibaldi – Corso Vittorio Emanuele – Via Piazzi – Via IV Novembre – tornante di Colda – tornante Ospedale Psichiatrico – Via Ponchiera – Cotonificio Fossati – Via Gombaro – Lungomallero Luigi Cadorna – Piazza Garibaldi.


I giri da percorrere erano 25, per un totale di 73 km. Lo spettacolo non fu gratuito: l'ingresso a Piazza Garibaldi costava 1 lira, e un posto in tribuna 2 lire; tuttavia c'era la possibilità di aggirare la tariffa sporgendosi dai balconi delle case e sedendosi sulle terrazze sopra Sondrio. Nel regolamento ufficiale veniva ricordato ai corridori di portare il casco regolamentare per tutta la durata della corsa. Due le categorie di moto ammesse: fino a 250cc e oltre i 250cc, con specifiche di questo genere: freni indipendenti ed efficaci, tubi dello scappamento prolungati oltre il mozzo della ruota posteriore, parafanghi sporgenti oltre il pneumatico per almeno un centimetro e coprire almeno 120 gradi della circonferenza della ruota anteriore e 180 di quella posteriore...

Tra gli iscritti (costo dell'iscrizione: 20 lire) figurano molti centauri del luogo, come Annovazzi, Bartoli, Beretta, Dagasso, Pini e Redaelli ma non il super campione Omobono Tenni, di Tirano, primo vincitore non anglosassone del TT all'isola di Man. Tenni era un eroe alla stregua di Girardengo e Meazza, amatissimo dentro e fuori l'ambiente motociclistico. A causa di gare più titolate contemporanee alle edizioni del Circuito Motociclistico il mitico Omobono non riuscì mai a correre per le strade di Sondrio. 

Ecco la classifica finale assoluta dell'edizione 1935:
1° Carlo Fumagalli – Bianchi 500 – 25 giri in 1.14'39” a una media di 59.776 km/h
2° Ettore Villa – Gilera 500
3° Nino Grieco – Serium 250 (1° nella categoria 250)
4° Nabucco Brenni – Motosacoche 500
5° Cipriano Mandelli – Serium 250
6° Aldo Redaelli – Gilera 500
7° Luigi Tagliabue – Benelli
8° Vittorio Bartoli – CM 175 (ritirato, noie al cambio)
9° Osvaldo Beretta – AJS 350 (ritirato, caduta)
10° Luigi Annovazzi – Bianchi 250 (ritirato)
NC Stefano Ronco – FN (caduto al primo giro) 

Giro veloce: il 6° di Fumagalli in 2'56”.


Sull'organizzazione della gara e sulle eventuali pecche, purtroppo, non sapremo mai com'è andata: Il Popolo, ligio ai dettami fascisti, glissa su ogni inconveniente e incensa spudoratamente la manifestazione che vince lo scetticismo dei cittadini sondriesi.

La seconda (e ultima edizione) del Circuito Motociclistico di Sondrio venne disputata il 14 giugno 1936. Stesso percorso e stessi regolamenti, ma un maggior numero di iscritti. A vincere la generale fu Lorenzetti (Triumph 250) mentre nella categoria 500 passò per primo Gerosa (Rudge), attardato però da una caduta. Il vincitore del 1935, Fumagalli, si ritirò per un guasto al motore. Lorenzetti si portò a casa ben 300 lire per il premio della 250, mentre Gerosa addirittura 350 lire...

Anche nel 1936 fu un successo di pubblico, stando agli articoli del Popolo, ma con qualche smagliatura (ad esempio, spettatori non paganti imbucatisi in Piazza Garibaldi)... Tuttavia, non mancò all'autore la voglia di porre l'accento sullo spettacolo del motociclismo, declamando dediche poetiche ai centauri, in questo caso però meritate.

Perché a quell'epoca, e ancora oggi, chi corre in moto è comunque un cavaliere del rischio, a prescindere da governi, guerre, lacune organizzative e ossequiosi lacchè.

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