giovedì 15 settembre 2016

Il riassunto della stagione 2016: Indy Lights

Season Review 2016: Mazda Road To Indy (I parte)

Per la seconda parte basta cliccare qui.

La strada verso la Indycar passa spesso da qui. Indy Lights, Pro Mazda e US F2000 sono campionati strettamente collegati, con un costante travaso di talenti che anche quest'anno ha prodotto promozioni. Spencer Pigot, RC Enerson, Matthew Brabham e pure l'ex F1 Max Chilton sono saliti sulle Dallara di Indycar durante la stagione 2016, dimostrando che la filiera funziona pur con qualche piccolo salto di marcia.

In generale, rispetto al sistema F1-GP2-GP3, l'intero programma Mazda Road To Indy è caratterizzato da stagioni altalenanti, con griglie talvolta abbondanti e in altri casi imbarazzanti. In un paese con una popolazione così grande ci si aspetterebbe un numero di piloti maggiore, ma è evidente come la Nascar e pure il mondo delle Dirt Tracks attraggano meglio i sogni degli aspiranti professionisti del motorsport a stelle e strisce. D'altra parte (probabilmente) gli organizzatori hanno comunque interesse ad avere delle griglie internazionali, come si è visto in tutti e tre i campionati con larga presenza di piloti australiani, canadesi e sudamericani. 

Il mondo delle monoposto USA, soprattutto dopo i fasti della CART, ha proprio davanti questo dilemma: cercare di costruire una migliore identità nazionale, oppure diventare definitivamente un'alternativa di altre serie continentali similari? Avremo qualche idea più chiara solo nel 2018, quando tutto il programma avrà completato il rinnovamento attualmente in corso.





Indy Lights

Cominciata con un numero appena sufficiente di vetture (16), la stagione della Indy Lights è purtroppo scesa di livello, come quantità di vetture in pista, sotto il minimo sindacale, guarda caso subito dopo la Freedom 100 sull'ovale di Indianapolis, gara clou dell'anno per gli sponsor e per la concentrazione mediatica. Rispetto al 2015 non c'è stato il boom di iscrizioni che ci si poteva attendere, ma solo un piccolo miglioramento. Se nel 2017 la griglia conterà 18 vetture sarà un grande successo. In ogni caso il campionato ha comunque offerto un duello interessante. Ed Jones e Santiago Urrutia hanno combattuto fino alla gara finale di Laguna Seca, rappresentando egregiamente quello che a tutti gli effetti è stato un ottimo parterre di piloti.

Il titolo è andato a Jones per soli due punti grazie al gioco di squadra del team Carlin. Durante le battute finali di gara 2 a Laguna Seca Jones ha potuto giungere al 4° posto grazie all'aiuto del compagno di scuderia Felix Serralles, lasciatosi passare senza opporre resistenza. Con un 5° posto Jones sarebbe arrivato in parità di punteggio con Urrutia, ma con lo svantaggio di aver vinto due gare in meno. Lo Schmidt Peterson Motorsport, il team di Urrutia, non è invece riuscito nell'impresa di mettere altri suoi piloti tra l'uruguaiano e Jones. È stato un bel finale di campionato, considerando il fatto che Jones era favorito alla partenza grazie alla conquista della pole position, casella di vantaggio poi immediatamente gettata alle ortiche per una partenza troppo prudente.





Hanno vinto, durante la stagione, sette piloti diversi. Oltre ai già citati Jones e Urrutia (con 2 e 4 successi rispettivamente), pure Stoneman, Veach, Serralles, Kaiser e Rosenqvist hanno almeno due volte alzato al cielo la coppa del vincitore. Tra questi, Veach e Rosenqvist ne hanno vinte tre; Veach è stato super competitivo nella parte finale della stagione, mentre Rosenqvist ha dimostrato, seppur il suo campionato sia stato solo parzialmente disputato, che poteva essere voce in capitolo per il titolo, considerando che è stato l'unico altro pilota oltre a Urrutia ad aver fatto doppietta in un singolo round (a Toronto per lo svedese, a Mid-Ohio per l'uruguaiano).

Dean Stoneman (Andretti Autosport) è stato il vincitore della Freedom 100, la gara regina del campionato. Tre delle 18 gare in programma sono state corse sugli ovali (a Phoenix e in Iowa, oltre che a Indianapolis). Interessante notare come tra i contendenti al titolo Ed Jones sia arrivato sempre davanti a Urrutia in tutte e tre le occasioni.

Urrutia, che comunque può fregiarsi del titolo di rookie of the year, non è riuscito a portare in alto la sua bandiera per pochissimi punti, in una sfida tra nazioni sostanzialmente inedite nel mondo del motorsport. Infatti Ed Jones ha il passaporto degli Emirati Arabi Uniti, essendo nato a Dubai nel 1995. Il pilota di origine britannica non è nuovo alla soddisfazione di fine campionato, avendo vinto nel 2013 anche l'allora European Formula 3 Open. La chiave di volta della sua stagione è giunta a Watkins Glen, ove Urrutia ha riperso i punti che era riuscito a conquistare con il weekend perfetto al Mid-Ohio Sports Car Course. Senza questa battuta d'arresto l'uruguaiano, classe '96, sarebbe stato in grado di gestire il vantaggio con meno pressione addosso. 





Zach Veach, tra gli statunitensi di maggior talento della serie secondo i commentatori locali, è tornato dopo un anno di stop. Dopo il 3° posto finale del 2014, quest'anno (con il Belardi Auto Racing) è arrivato solamente al quarto posto ma con lo stesso numero di vittorie. Veach è un personaggio poliedrico: ha sviluppato un'app (urTXT) che risponde automaticamente al telefono quando si è in macchina, in modo da ridurre drasticamente il rischio di incidenti per distrazione; è il portavoce di FocusDriven, un gruppo di partecipazione composto dai parenti delle vittime da incidenti provocati dall'uso delle telefonia cellulare; si impegna nel sociale con campagne contro il bullismo e l'educazione scolastica; ha scritto un libro, intitolato "99 things teens wish they knew before turning 16". Insomma, un ragazzo che corre forte anche in altri campi.

Tra gli americani, solo Kyle Kaiser (Juncos Racing) ha fatto meglio di Veach, con un terzo posto finale che è un bel salto in avanti rispetto al 2015. Quest'anno sono pure arrivate le vittorie, solamente sfiorate l'anno precedente. 





Classifica finale (tra parentesi il numero di vittorie):
Ed Jones (UAE/Carlin) - 363 (2)
Santiago Urrutia (URU/SPM) - 361 (4)
Kyle Kaiser (USA/Juncos) - 334 (2)
Zach Veach (USA/Belardi) - 332 (3)
Dean Stoneman (GBR/Andretti) - 316 (2)
Felix Serralles (PUR/Carlin) - 311 (2)
André Negrao (BRA/SPM) - 268
Shelby Blackstock (USA/Andretti) - 227
Zachary Claman DeMelo (CAN/Juncos) - 199
Dalton Kellett (CAN/Andretti) - 193
Neil Alberico (USA/Carlin) - 193
Felix Rosenqvist (SWE/Belardi) - 185 (3)
Juan Pedrahita (COL/Pelfrey) - 135
RC Enerson (USA/SPM) - 111
Garett Grist (CAN/Pelfrey) - 102
Scott Hargrove (CAN/Pelfrey) - 93
Scott Anderson (USA/SPM) - 61
Heamin Choi (KOR/SPM) - 40
Sean Rayhall (USA/Pelfrey) - 32
James French (USA/Belardi) - 26
Davey Hamilton Jr. (USA/McCormack) - 14

Tutte le gare della stagione [LINK]

Il riassunto delle stagioni precedenti: 2015 - 2014

Nessun commento:

Posta un commento