venerdì 23 settembre 2016

Robert Doornbos: dalla F1 ai vibratori...

Robert Doornbos è nato il 23 settembre del 1981, a Rotterdam. Forse molti appassionati dell'ultima ora non hanno idea di chi sia questo pilota olandese, ma per chi non lo conoscesse posso dire questo: è a suo modo entrato in una ristrettissima cerchia di piloti che hanno fatto qualcosa di particolare dopo aver concluso la carriera in F1...




Una carriera nel Circus molto rapida da riassumere: undici gare - otto con la Minardi nel 2005 e tre con la Red Bull nel 2006 - nelle quali non ha mai fatto meglio del 12° posto; test driver per Jordan nel 2004 e nel 2005 prima del debutto al GP di Germania 2005 al fianco del connazionale Christijan Albers. Molto meglio gli andò negli States, con un 3° posto nella stagione 2007 della Champ Car - con il famigerato Minardi Team USA - e nella Superleague Formula, quello strano campionato nel quale prendevano parte i team calcistici. Doornbos fu protagonista nel 2008 alla guida della vettura con i colori rossoneri del Milan (alla fine concluse la stagione al 3° posto).




Doornbos non ha tagliato i ponti con la F1: è un opinionista fisso in Olanda, paese nel quale la F1 è tornata in voga grazie alle gesta di Max Verstappen. Tuttavia non è esattamente questa la professione grazie alla quale il suo nome ha acquisito un perché (e che perché!).

Avete presente i vibratori comandati a distanza? Ecco, Robert Doornbos ha fondato (insieme ad altri imprenditori) un'azienda che produce e vende questi e altri oggetti legati alla masturbazione. Kiiroo è una "teledildonics company", e insieme ad altre aziende simili ha trasformato tecnologicamente il settore. Si parla in questo caso di realtà aumentata, di strumenti di precisione e di avanzata simulazione, oltre che di internet. Il funzionamento dei dildi targati Kiiroo è presto detto: due o più persone, si presume a distanza, connettono i propri dispositivi (ce ne sono per entrambi i sessi) e tramite il tocco delle dita "trasferiscono" il movimento all'altro o agli altri vibratori, come se fosse un touch screen.




Come sapientemente descritto dal sito BadgerGP, l'ex pilota olandese ha trasferito le sue conoscenze sui materiali compositi, sulla micro-tecnologia e sul design in un settore che apparentemente non conosce crisi. E può essere utile a chiunque: sia al James Hunt della situazione che vuole biblicamente conoscere chiunque capiti a tiro, sia al monogamo modello che non vede la partner (o il partner) da giorni o settimane.

Anche se probabilmente Robert Doornbos non si è sentito particolarmente coraggioso o pazzo per essersi buttato in questa avventura imprenditoriale (che è già un successo pluripremiato), credo che il suo atteggiamento sia quello giusto in un mondo sempre più popolato da puritani e fanatici, includendo nell'insieme anche una F1 che ha abbandonato quasi tutti i suoi vizi in stile anni '70, quando le macchine erano sponsorizzate pure da riviste pornografiche.

Peace & love, dunque. Anche a distanza, caro Robert.





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