martedì 19 gennaio 2016

Alex Fontana: ...e ora andiamo in GT!

Se il buon anno si vede dai primi di gennaio, allora per Alex Fontana potrebbero esserci dei grandi momenti in questo 2016. Il pilota ticinese, che nel 2015 ha corso in GP3 con la Status Grand Prix, ha firmato un contratto con la Mclaren, in vista di un impegno con le vetture GT del marchio britannico.




Eh sì: la carriera di Alex vira decisamente verso le ruote coperte con l'ingresso nella Mclaren GT Academy, guidata tra gli altri dall'ex pilota Andrew Kirkaldy (terzo a Le Mans in classe GT2 nel 2006). Insieme a lui ci saranno anche i britannici Struan Moore e il confermato Andrew Watson.

Quali sono state le tappe che ti hanno portato alla firma per la casa di Woking?
"Tutto è partito da una serie di contatti che ho raggiunto grazie al mio periodo alla Status Grand Prix. Una di queste persone è andata a lavorare in Mclaren e, apprezzando il mio impegno nel motorsport, ha fatto il mio nome quando si è prospettata l'opportunità di prendere nuovi piloti. Al mio primo appuntamento a Woking hanno notato, oltre al palmares, anche la mia buona attitudine verso la comunicazione, dato che parlo cinque lingue. In seguito c'è stato il primo test, che ho svolto a Barcellona dopo la tappa GP3 di Sochi. Erano presenti altri tre piloti oltre a me. Il provino è andato bene, e io e Moore siamo stati selezionati. A Barcellona ho sentito empatia. L'ambiente era rilassato e tutto è filato liscio. Non avevamo tanti giri a disposizione, più o meno erano 30 a testa. Ma la cosa importante per loro era capire in quanto tempo saremmo stati in grado di prendere la mano con la vettura, di gestire le gomme sia con uno stint breve sia con uno un po' più lungo. Un'altra parte importante riguardava il dialogo con gli ingegneri. In fondo erano già a conoscenza delle doti velocistiche; il test serviva anche a vedere l'aspetto umano, su quanto fossimo in grado di stabilire un'interazione e fornire un feedback il più possibile accurato".

L'approdo alla Status Grand Prix è stato quindi più conveniente del previsto, nonostante una stagione 2015 molto, molto difficile.
"Con i ragazzi del team ho buonissimi rapporti, soprattutto con Teddy Yip, persona che ha avuto fiducia in me fin dal primo momento. Diciamo che se loro avessero bisogno di me in GP2 non dico che sarei il primo della lista, ma certo potrei avere l'opportunità di risalire su una monoposto. Tornando al 2015, non posso certo pensare a questa stagione in termini soddisfacenti. Ho lottato con i miei compagni, e basta. Non potevamo vincere le gare, perché tutti e tre prendevamo distacchi incredibili. A un certo punto abbiamo stravolto la macchina per ridurre il gap, ma non è stato sufficiente nonostante un timido miglioramento. Probabilmente essendo l'ultima stagione in GP3 il team si è perso un po' per strada, soprattutto a inizio stagione. Tuttavia credo di aver dimostrato di non aver perso il mordente: ho totalizzato il doppio dei punti dei miei compagni di squadra, ho guidato per alcuni giri la gara a Monza nonostante una cronica mancanza di velocità, difendendomi finché ho potuto. E poi ho partecipato alla gara di Montecarlo nelle World Series andando subito a punti..."


Il test con la GP2

In ogni caso, il programma GT avrà la priorità.
"Assolutamente. Non escludo a priori, come detto, le gare nelle monoposto, ma se dovessi avere degli intrecci nel calendario darei precedenza alle GT. Non è stato ancora ufficializzato il mio programma (dovrebbe essere incentrato sulla Blancpain Endurance Series, ndb), ma sarò felice di correre ovunque potrò. Nel contratto sono comprese anche possibili giornate di test e di sviluppo, quindi passerò spero tanto tempo nella vettura".

La F1 è davvero irraggiungibile?
"Confermo che è molto molto difficile arrivare in F1. Io sono davvero contento di averla provata una volta, e per ora mi basta. Non ho accesso a certe conoscenze e non ho abbastanza budget, punto. Anche Vandoorne è rimasto fuori, e questo fa capire quanto sia ristretto questo mondo. Tra l'altro pure in Indycar si fa una grande fatica a entrare per via dei budget richiesti. Sinceramente non apprezzo la piega che ha preso la F1. Si tratta forse della peggior F1 mai vista. Le macchine non sono belle, non sono nemmeno tanto veloci e costano davvero troppo. Sarebbe bello tornare ai tempi dei garagisti, forse ci sarebbero più opportunità per tutti. E poi anche i piloti sono bloccati: sono soldatini e la loro personalità non può saltare fuori..."

Ti infastidisce leggere commenti sulla validità o meno del tuo talento e di quello di altri piloti, magari scritti da persone che non sono a conoscenza delle reali forze in campo?
"Sicuramente. Io sono un tipo orgoglioso e un po' di fastidio in effetti ce l'ho. Nell'ambiente le informazioni necessarie a capire ci sono, e quindi fa meno male ricevere critiche, soprattutto se sono dette in prima persona. Invece quando leggi su Internet di persone che dicono la loro facendo finta di sapere cose che non sanno è deprimente. C'era chi sosteneva che nel mio test con la Lotus avessi girato a sei secondi di distacco da Sorensen, cosa assolutamente non vera; anzi, grazie anche a quel test mi era stato rinnovato il contratto. Certo, sono consapevole che il 2015 statisticamente non è stata una grande stagione, ma sono stato professionale al cento per cento e ho la coscienza a posto. Peccato per certi disinformati, ma non ci possiamo fare nulla.. Per altro è successo anche a Stefano Comini - tanto per rimanere nel ristretto Ticino - che nonostante la sua meritata vittoria in campionato è stato criticato da persone che probabilmente hanno guardato solo mezza gara delle sue e già pensano di aver capito tutto".


Il casco di Alex e del papà Raoul


I tuoi sponsor, sempre numerosissimi, sono stati felici della novità in salsa GT?
"Devo ammettere che la domanda me la ero posta anch'io, quando valutavo se fosse il caso di puntare ancora sulle monoposto o abbracciare questo programma. Ma alla fine posso dire che il messaggio è passato. Le vetture GT3 fanno la loro figura, e tecnicamente possono quasi essere paragonate a delle formule... carenate. La Mclaren 650s è davvero una bella macchina da vedere e anche gli sponsor ne saranno felici, sia per l'effetto scenico sia per il valore aggiunto dell'essere legati a un costruttore di rilievo".

L'idea di correre una 24 Ore ti attira?
"Sono sicuramente curioso di vedere com'è, ora più di prima. Ti dico la verità, faccio quasi fatica a immaginarmi nel fare due ore di stint e poi schiacciare un pisolino, abituato come sono a gare sprint senza soste ai box. Ci sono però tante cose intriganti da scoprire, come ad esempio girare con tante temperature e visibilità diverse. Ci sarà da fare molto lavoro di squadra, facendo affidamento sui compagni e imparando a gestire la vettura, evitando gli azzardi e accettando i guasti meccanici che in gare così lunghe sono la norma".


Il test di Alex con Kessel Racing

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