domenica 31 agosto 2014

Perché la Ferrari dovrebbe schierare Bianchi e Marciello nel 2015

Siete stufi di vedere la Ferrari arrancare dietro le super Mercedes e le sempre pericolose Red Bull? Vi siete smaronati di esultare per un 4° posto di Raikkonen, quando in Lotus riusciva a dividere in 6 un capello? Non volete più sentire parlare di Alonso e dei suoi aumenti di stipendio?

Mi dispiace, ma per l'anno prossimo ve li dovrete sorbire ancora.

Tuttavia, per sognare c'è ancora spazio. E allora perché non spedire virtualmente Alonso alla Mclaren Honda e Raikkonen alle gare di Rally Cross, con tutti i loro 44 milioni di euro di stipendio annuale, e guardarsi attorno?

Magia! Nel giardino di casa ci sono due piloti pronti pronti per far vedere davvero le loro potenzialità, proprio come un Verstappen qualsiasi. Si chiamano Jules Bianchi e Raffaele Marciello, ed entrambi fanno parte della Ferrari Driving Academy, ente attualmente sottoutilizzato e ancora poco oliato nei meccanismi.

Jules Bianchi
Marciello sul podio a Spa

Jules Bianchi, 25 anni, e Raffaele Marciello, 20. Un francese e un italiano. Due piloti molto veloci e capaci, almeno stando a ciò che dicono addetti ai lavori e risultati.

Non solo: l'età congiunta del duo è di 45 anni attualmente, ben 23 in meno della coppia Alonso-Raikkonen. Dello stipendio ho già detto: Bianchi-Marciello costerebbero praticamente zero, con un corposo risparmio di denaro contante da utilizzare magari, che so, a costruire una monoposto decente. Nulla da dire sulle capacità di Alonso e di Raikkonen, che rimangono cristalline; ma la loro età non permette programmi granché a lungo termine.


I precedenti cantano vittoria. Hamilton e Vettel sono arrivati in F1 presto e hanno vinto già parecchio. Alla Red Bull ora Ricciardo vince e convince, dopo gli anni in Toro Rosso; perché Bianchi non potrebbe fare lo stesso? Nel 2015 debutterà anche un 17enne, Max Verstappen, quindi perché preoccuparsi delle date sulla carta d'identità di Marciello?

Certo, mancherebbe il nome di spicco. Probabilmente però ci sarebbe un po' più di umiltà e di freschezza, doti che il nuovo team principal di Maranello, Marco Mattiacci, sicuramente apprezza. Lui stesso ha dichiarato di volere una Ferrari votata al rischio, e buttare nella mischia due Academy come Bianchi e Marciello sarebbe certamente una bella scommessa.



Bianchi, dei due, è già parecchio rispettato nel paddock. Costantemente nelle ultime file, ma più vicino alla media classifica che al fondo, quest'anno Jules è andato addirittura a punti a Montecarlo, senza contare le ottime prestazioni in qualifica. Con la Marussia è una specie di miracolo! Marciello, dal canto suo, ha appena vinto la gara GP2 a Spa ed è costantemente vicino ai piloti più affermati della categoria. Inoltre, fattore interessante, è italiano...

Di certo, non si può dire che a loro manchi l'esperienza. Credo che non sia nemmeno un fattore importante, nella F1 di oggi. Kvyat, ad esempio, ha saltato la GP2, passando in Toro Rosso direttamente dalla GP3. Lo stesso Raikkonen esordì nel 2001 saltando l'esperienza in F3000, diversamente da Alonso. Piloti subito a punti, anche con macchine modeste.

Dal punto di vista tecnico, Alonso e Raikkonen non hanno mai avuto l'impatto di Schumacher, Barrichello o Badoer. Le macchine sviluppate insieme a Fernando hanno avuto un andamento calante nel corso degli anni. Due novità alla guida potrebbero portare al team visioni differenti della gara e delle strategie.

In Ferrari, però, le parole di Mattiacci devono ancora essere assimilate. Cambiare, a volte, può essere doloroso, proprio come un sogno che non potrà diventare realtà.


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