martedì 1 luglio 2014

La F1 e i trucchi degli sponsor tabaccai

Da qualche anno in Formula 1 non si vedono praticamente più gli sponsor tabaccai, protagonisti per oltre 30 anni sulle livree di quasi tutti i team. Solo la Ferrari, attualmente, mantiene un rapporto di sponsorizzazione con Philip Morris e Marlboro. Sulla macchina, tuttavia, non c'è traccia di questo rapporto commerciale: è tutto nel logo, come si può vedere benissimo qui. Uno dei tanti messaggi subliminali ai quali gli appassionati si erano abituati, negli ultimi anni in cui sigarette e affini erano ancora pubblicizzati sulle macchine. La legislazione dei paesi ospitanti le gare si è evoluta verso la proibizione di messaggi promozionali relativi al tabacco, generando in questo modo soluzioni neanche tanto subliminali, alcune anche molto divertenti.

La Jordan, ad esempio, era sponsorizzata dalle Benson & Hedges. Nei paesi proibizionisti la scritta si trasformò in Buzzin & Hornets, Bitten & Hisses, Bitten Heroes e Be On Edge...

La Marlboro è ricorsa spesso ai codici a barre e ad altre trasformazioni geometriche per aggirare il bando legislativo. La versione "codice a barre" aveva sollevato polemiche perché graficamente troppo simile ad una parte dei pacchetti in vendita. La Ferrari aveva poi rimosso l'adesivo...

...inserendo al suo posto questo orrendo rettangolo.

Negli anni precedenti la soluzione al problema era stata più semplicemente risolta togliendo la scritta e lasciando lo spazio bianco sul cofano motore.

Il codice a barre non era comunque una novità: l'aveva già sperimentato la Mclaren nel 1985. Inoltre è stato usato anche da Gitanes e Gauloises per le sponsorizzazioni di Ligier e Prost.

Le grafiche West, invece, presentavano il nome dei piloti al posto della scritta originale. Per tutto il periodo di sponsorizzazione alla Mclaren, quindi, le auto ebbero questo look:

Ai tempi della Zakspeed, invece, bastò semplicemente sostituire la "w" con una "e". Epic win!

Al posto della scritta "Camel" la Lotus mise il proprio nome di battaglia e il cammello blu, mentre al posto del logo John Player Special la soluzione fu l'apposizione di 7 corone d'alloro, a celebrazione degli altrettanti titoli piloti conquistati.


Per le Lucky Strike altri giochi di parole: Lookies al posto di Luckies, Look Alike, oppure Look Left e Look Right (come nella foto sotto):

Anche alla Mild Seven furono creativi. Per le vittorie di Alonso nel 2005 e nel 2006, sulla Renault comparve la scritta "Team Spirit", nella Benetton 2001 i nomi Fisico (Fisichella) e Jenson (Button), e successivamente "Blue World".

Sempre Mild Seven, nel 1995, giocò sulle iniziali per comporre la scritta Moto Sport, anziché apporre il nome del team, Benetton.

La Williams sostituì la scritta Winfield talvolta con "WilliamsF1" e in altre occasioni con il logo del marchio di sigarette, il canguro nero su sfondo giallo...

...Mentre con Rothmans (pochi lo ricordano) ci fu questa enigmatica scelta: "R.?". Probabilmente il tentativo più fantasioso e meno riuscito di aggirare la legge contro la pubblicità delle sigarette in F1.

2 commenti:

  1. Mi ha sempre appassionato seguire i camuffamenti dei marchi del tabacco nella F1, dunque leggere questa rassegna è stato un piacere.

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    1. Grazie! Interessante notare come attualmente non si faccia più uso di camuffamenti geniali - soprattutto a riguardo delle pubblicità sugli alcolici.

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