mercoledì 13 agosto 2014

Se io fossi un pilota...

Se io fossi un pilota... un sogno innocente che nasce in tenera età, per poi far spazio alla realtà. No, non sono diventato un pilota. Probabilmente mio padre non avrebbe mai appoggiato la mia decisione. Ma soprattutto io stesso non avrei permesso alla mia famiglia di spendere più denaro del normale.

La passione però rimane. Rimarrà sempre. E ogni tanto questa passione mi fa pensare: cosa farei se fossi un pilota?

Probabilmente seguirei un percorso che nessuno fino ad oggi ha mai tentato di portare a termine.

La maggioranza dei piloti europei sogna di vincere il Mondiale di F1. La maggioranza di quelli americani, invece, sogna di vincere il campionato Nascar o la 500 miglia di Indianapolis. I francesi bramano la 24 Ore di Le Mans. I tedeschi la 24 del Nurburgring. E via dicendo.

Nessuno, però, hai mai provato a vincere tutte le gare più importanti nell'arco della propria carriera. Gare, non campionati. Non che i campionati facciano schifo, però...

Ecco cosa farei... Proverei a vincerne 10:

- La 500 Miglia di Indianapolis. Perché è una gara tosta, pericolosa, ha un contorno speciale e una coppa da far girare la testa. Una centrifuga di emozioni sempre a tavoletta.


- La 24 Ore di Le Mans. Chi gareggia lì assomiglia a una trottola che concentra in un giorno tutta la fatica di un anno. A velocità folli.


- La 24 Ore del Nurburgring. Mi accomunerebbe ai grandi del passato, in un circuito dalla difficoltà estrema.


- La 24 Ore di Daytona. Imprevedibile. Rustica. Appassionante. Su un nastro di asfalto strettissimo.


- Il GP di Montecarlo. Due guardrail insidiosi ai lati della macchina, nel circuito nel quale la precisione è un fattore fondamentale.


- La Daytona 500 Nascar. La gara più prestigiosa della serie, nella quale servono palle d'acciaio e strategie geniali.


- La Bathurst 1000. Nel regno delle V8 australiane, con i canguri a pochi metri e un saliscendi tortuoso e complicato dove l'aderenza è precaria.


- La 1000 Km di Suzuka. Qui i piloti giapponesi diventano leoni. La difficoltà del campionato Super GT giapponese è sempre alta, data l'estrema competitività di tutti i team.


- La F3 a Macao. La gara più pazza del mondo nel circuito più strano e caotico in assoluto.


- La salita al Pikes Peak. 156 curve fino a 4300 metri d'altezza, per un totale di 16 km da brivido, senza parapetti né vie di fuga.



Avrei anche voluto aggiungere anche il Rally di Finlandia, ma la versione attuale non è esattamente come quella dei pionieri. Infatti quel rally si chiamava 1000 Laghi...

Forse i piloti veri potrebbero dirmi: impossibile, alcune gare sono troppo per specialisti e alcune altre hanno dietro una preparazione talmente lunga da rendere impossibile l'approccio ad altre faccende. Però io penso a Kristensen e dico che la carriera di un pilota può durare dai 16 ai 50 anni. E dico anche che per alcuni piloti che hanno difficoltà a trovare gli stimoli giusti questa sarebbe la soluzione migliore.

Diventare il miglior pilota di sempre.

Bello, eh?

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