Però nessuno si aspetta ciò che sta per accadere.
All'11° giro, il prete Cornelius "Neil" Horan, irlandese di fede cattolica, fa il suo ingresso epocale nella storia della F1. Ha con sè due cartelli, recanti le scritte "Leggete la Bibbia" e "La Bibbia ha sempre ragione"; indossa un kilt e, soprattutto, ha pessime intenzioni. Dopo aver oltrepassato le recinzioni attorno al circuito, il prete pazzo s'introduce in mezzo alla pista mentre sopraggiungono le vetture di metà classifica. Raikkonen lo nota mentre scende dal muretto, con un furtivo sguardo allo specchietto sinistro. Gli altri piloti lo evitano per poco, costretti a fare brusche e pericolose deviazioni. Entra la safety car. Nel goffo ed estremo tentativo di guadagnare un poco di celebrità, Horan rallenta il passo e viene placcato da un eroico commissario di pista, Stephen Green.
Lo squilibrato viene arrestato (sarà poi condannato dal tribunale di Northampton a due mesi di prigione). La gara, nel frattempo, diventa ancor più appassionante, con l'inaspettato Cristiano Da Matta (Toyota) al comando. Alla fine vince Barrichello.
Purtroppo i due mesi di prigione non convincono Horan a tenersi lontano dai guai. Alle Olimpiadi di Atene, nel 2004, rovina la Maratona del brasiliano Vanderlei de Lima, spingendolo e facendolo cadere mentre è al comando (a causa di Horan, finirà terzo). Una cosa senza senso. Le autorità giudiziarie greche lo condannano a 3000 Euro di ammenda e a 5 anni di prigione, ma la pena viene sospesa in quanto Horan ha seri problemi di instabilità mentale.
Nel 2009 Horan ritorna sulle scene grazie a British's Got Talent. Nel famoso programma il prete inscena uno scatenato balletto che gli permette di avanzare nel programma (verrà comunque giustamente eliminato in seguito).
Il prete ballerino, nato nel 1947, ha anche scritto un libro, intitolato "La Trinità è una falsa dottrina". Per questo e per i motivi di cui sopra, Horan è stato ridotto allo stato laicale dalla Chiesa Cattolica. E sono certo che anche commissari di pista e polizia stradale di pattuglia attorno al circuito di Silverstone vorrebbero ridurlo in uno stato pietoso, soprattutto se provasse a ritornare a farsi pubblicità... in pista.
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