Caro Bernie e caro Jean...
Vi ricordate della F1 targata 1989? 20 team presero parte almeno a un weekend di gara. Molti di questi team non riuscirono mai a raccogliere abbastanza soldi da schierare due vetture, perché già faticavano a mettere assieme i pezzi di ricambio per la loro unica monoposto.
Eppure quell'epoca è ricordata con amore dagli appassionati. Colori, storie, duelli, ritiri e tante sorprese, le pre-qualifiche e i risultati una tantum come quelli di Danner, 4° negli USA con la Rial e di Tarquini, 6° in Messico con la AGS.
Ora corrono in F1 22 monoposto per 11 team. Ogni team ha l'obbligo di schierare due vetture. Ma solo 5 team possono dire di avere delle finanze più o meno solide, ovvero Ferrari, Red Bull, Mercedes, Mclaren e Williams. Poi c'è la Toro Rosso (filiale di Red Bull), probabilmente con un bilancio quasi in pareggio. Force India, Caterham, Marussia, Sauber, Lotus sono invece in difficoltà, con finanziatori anonimi, piloti strapaganti, ritardi nei pagamenti, ricambi risicati.
La Indycar, alter ego americano della F1, ha un'organizzazione più ruspante. Hanno voglia di crescere come campionato, fanno errori e non possono abbandonare la Indy 500 per sopravvivere. Però hanno 23 auto in griglia. Nei giorni migliori anche 24 o 25. Alcuni team gestiscono 4 macchine, altri 3, altri 2, altri una soltanto. Se un pilota arriva con abbastanza soldi, il team compra un'altra macchina dalla Dallara e la schiera in pista. In pratica, iscrizioni libere.
Montezemolo, una volta tanto, non si lamenta a caso. Sarebbe meglio liberalizzare le iscrizioni alla F1, permettendo ai team di schierare anche una vettura soltanto. E nel caso di floride finanze, di schierarne anche tre, magari con tre colori diversi a seconda della sponsorizzazione. Come voleva fare la Bar nel 1999, quando si era presentata con un'auto blu 555 e un'altra bianco-rossa Lucky Strike (foto). La cosa non fu permessa, purtroppo. Se invece fosse una scelta libera, ci sarebbero tanto marketing e tante nuove possibilità per tutti. Il tutto rinforzato dalla possibilità di comprare i componenti dai "veri" costruttori senza dover fare tutto in casa (e spendere di più).
Potrebbe essere così, la fanta F1 liberalizzata:
Ferrari: 2 auto per la scuderia, 2 auto per la Ferrari Americana gestita da Haas
Red Bull: 2 auto per la scuderia, 2 auto per Toro Rosso
Mercedes: 2 auto per la scuderia, 2 auto per Force India
Mclaren: 2 auto per la scuderia, 1 auto privata (magari la Super Aguri, visto il ritorno di Honda)
Williams: 2 auto per la scuderia, 1 auto privata
Lotus: 1 auto
Marussia: 1 auto
Caterham: 1 auto
Sauber: 1 auto
per arrivare a più di 22, basterebbe lasciare spazio a nuovi team (negli ultimi anni sono stati tanti i rifiutati) che potrebbero, con un progetto serio di marketing, schierare una sola auto incentrata su una sponsorizzazione dedicata...
Via la tassa di iscrizione milionaria, via il limite strutturale del dover schierare per forza due auto, avremmo una griglia più sana e più competitiva.
Grazie per avermi ascoltato, Bernie e Jean.
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