Il circuito, tutt'altro che piatto sia a livello altimetrico sia per l'intrinseca spettacolarità, è diventato tappa fissa del mondiale nonostante le polemiche a margine dell'evento, per via soprattutto delle proteste contro i ricchi monarchi locali. Nel corso degli anni il GP ha comunque offerto delle belle pagine di sport, grazie ad esempio ai duelli tra Hamilton e Rosberg e ai prodigiosi recuperi di Raikkonen (come nel 2006, quando da 22° in griglia giunse terzo).
Ecco quindi 20 particolarità sul GP del Bahrain; leggetele, così le saprete ancor prima che i Mazzoni e i Vanzini di turno ve le raccontino in telecronaca.
A come Alonso. Il pilota asturiano è il pilota più vittorioso, con tre edizioni portate a casa (nel biennio 2005-06 e nel 2010). Tra i piloti in attività possono eguagliarlo Lewis Hamilton, Felipe Massa e Sebastian Vettel. Sull'albo d'oro hanno scritto il loro nome anche Jenson Button e Michael Schumacher (una vittoria per ciascuno).
B come Bayston Hill. In questa cittadina inglese venne estratta la grovacca (una roccia sedimentaria) che forma gran parte dell'asfalto del Bahrain International Circuit. L'importazione di questa roccia è probabilmente stata dispendiosa, ma ha permesso a questo circuito di avere un manto con un altissimo livello di grip. Non per niente nel corso degli anni il Bahrain ha ospitato numerosi test privati e sessioni collettive sia della F1 sia di altre serie automobilistiche.
C come Capottamento. Durante l'edizione 2014 c'è stato l'incidente più celebre visto al Bahrain International Circuit. Maldonado, in un... maldestro tentativo di sorpasso, fece andare a ruote all'aria la Sauber di Gutierrez.
D come Deserto. All'inizio era come un'oasi in mezzo al nulla, e anche se in futuro l'area potrebbe diventare più popolata, rimane ancora il circuito delle sabbie. Nonostante il forte vento, la finissima sabbia locale entra in pista solo in minima parte, grazie a una vernice collosa che trattiene il pulviscolo.
E come Endurance Circuit. Nell'edizione 2010 la F1 ha corso sulla versione più estesa del circuito, 800 metri più lunga dell'abituale tracciato. Questa scelta non riscosse tuttavia successo per via della tortuosità aggiuntiva e per la mancanza di effettivi spazi per il sorpasso, e così dall'edizione successiva (nel 2012) le F1 ricominciarono a usare il Grand Prix Circuit.
F come Ferrari. La scuderia italiana ha ottenuto più successi di tutti in Bahrain, con 4 vittorie (due per Massa, una per Schumacher e per Alonso). L'ultima edizione vinta dal Cavallino risale però al 2010, e nel frattempo Renault l'ha raggiunta in questo conteggio di vittorie (ma solo come motorista, visto che quei successi sono da dividere equamente tra Red Bull e Renault F1). Se la Mercedes dovesse vincere l'edizione 2016 salirebbe anch'essa a 4 primi posti come motorista.
G come Gulf Air. La compagnia aerea del Bahrain è lo sponsor ufficiale del GP sin dalla prima edizione.
H come Hamad bin Isa bin Salman Al Khalifa. È il nome completo del Re del Bahrain, emiro in carica dal 1999 e monarca dal 2002. I suoi petroldollari hanno permesso la costruzione del circuito, anche se i lavori sono stati seguiti dal figlio primogenito, il principe Salman. Il prolifico monarca (ha 11 figli da 4 mogli) ha puntato moltissimo sia sul GP in sé sia sulle opportunità nel settore terziario legate ad esso, visto che le riserve di petrolio della piccola nazione (controllate dalla statale Bapco) sono limitate.
Il re del Bahrain |
I come Ide. Nel 2006 debuttò su questo circuito il giappone Yuji Ide, una delle ultime meteore viste in F1. Il giapponese dalla pochissima esperienza venne buttato nella mischia da Aguri Suzuki, proprietario del team Super Aguri, ma la sua avventura durò pochissimi GP. In Bahrain non riuscì a completare la distanza di gara per la rottura del motore, e in qualifica il suo passo fu di quasi tre secondi più lento rispetto al compagno di squadra Takuma Sato.
K come Kimi. Il finlandese ha concluso per ben 7 volte sul podio sul circuito del Sakhir, senza tuttavia vincere mai. Dopo tre terzi posti nel '05, '06 e '07, Kimi ha inanellato quattro secondi posti nel '08, '12, '13 e '15. Grosjean, Rosberg e Perez sono gli altri tre piloti in attività che hanno conquistato dei podi in Bahrain ma che non hanno mai alzato il trofeo del vincitore. Grosjean ha per altro conquistato qui il suo primo podio nel 2012 (fu 3°).
M come MPdAP. Il "Medesimo Podio dell'Anno Precedente" è relativo all'edizione 2013, quando Vettel, Raikkonen e Grosjean si piazzarono rispettivamente 1°, 2° e 3° esattamente come nel 2012. Anche i costruttori e i motori furono gli stessi in entrambe le occasioni: Red Bull-Renault per Vettel, Lotus-Renault per Raikkonen e Grosjean.
N come Notturna. Nel 2014 c'è stata la prima gara in notturna su questo circuito. Inizialmente era stata intesa come una tantum, in occasione del 10° anniversario dalla prima edizione. Tuttavia anche nel 2015 la corsa è stata organizzata a serata inoltrata, con la partenza nella fase avanzata del tramonto.
O come Oasis Complex. È il nome dell'area in cui sono state costruite12 suite individuali. Si trovano all'interno del circuito (dietro il paddock) e sono un simbolo dello stesso, con la loro lussuosità e esclusività.
P come Primavera Araba. Nel 2011 il Bahrain si unì ad altri paesi mediorentali in quella che è definita universalmente come "Primavera Araba". Gli scontri contro le forze governative cominciarono in quell'anno e continuano ancora, seppur occasionalmente. La protesta raggiunse il suo apice nel 2011, quando il GP fu cancellato. Gli oppositori delle politiche del monarca hanno deliberatamente sfruttato il GP per far sentire maggiormente la loro voce, e anche alcuni volti della F1 hanno espresso la loro contrarietà sull'opportunità di rimanere in Bahrain nonostante la repressione e le torture subite da alcuni manifestanti. Tuttavia il contratto è stato rinnovato e attualmente il GP è uno dei maggiori eventi sportivi organizzati in questa nazione mediorientale.
Manifestanti nel 2012 |
Q come 41,9°C. Si tratta della temperatura dell'aria più alta registrata nella storia della F1 in occasione di un GP. Tale valore venne raggiunto durante l'edizione 2005. Record anche per la temperatura dell'asfalto, con ben 56°C. La gara fu vinta da Fernando Alonso su Renault, mentre ben 7 vetture soffrirono rotture meccaniche o elettriche.
R come Rosberg. Il tedesco attualmente in Mercedes debuttò in F1 nell'edizione 2006 del GP del Bahrain, dimostrando subito di meritare la promozione dalla GP2. Con la poco competitiva Williams-Cosworth Rosberg riuscì a siglare il giro più veloce della corsa, arrivando 7° e a punti, pur tuttavia dietro al compagno di squadra Mark Webber (6° al traguardo).
S come Schumacher. Michael Schumacher vinse la prima edizione (2004) partendo dalla pole position. Barrichello giunse secondo a poco più di un secondo e tre decimi di distacco, mentre Button (BAR-Honda) arrivò terzo con oltre 26 secondi di ritardo.
T come Toyota. Nell'edizione 2009 la Toyota ottenne non solo la terza e ultima pole position della sua storia in F1, ma occupò interamente la prima fila. In quella giornata unica fu Trulli a siglare il miglior tempo, battendo Timo Glock per poco meno di tre decimi.
U come Uno: il numero di volte in cui è entrata la safety car dalla prima edizione del 2004 all'ultima nel 2015. L'incidente tra Maldonado e Gutierrez nel 2014 già citato in precedenza rese necessario l'ingresso della vettura di sicurezza, normalmente disoccupata per via delle enormi vie di fuga del circuito e per la celerità dei commissari, sempre pronti a rimuovere eventuali detriti.
V come Virgin. Il GP del Bahrain 2010 è stato il primo disputato dal team Virgin, poi diventato Marussia e ora chiamato Manor. Non fu esattamente un debutto sensazionale: sia Glock sia Di Grassi si ritirarono. In quel GP debuttarono pure la Lotus di Tony Fernandes e la HRT, ma solo l'attuale Manor è ancora in F1.
Timo Glock con la Virgin durante il GP del Bahrain 2010 |