domenica 19 giugno 2016

Il racconto della 24 Ore di Le Mans di Joël Camathias

Grazie al fondamentale aiuto del suiveur a Le Mans Massimo Schira (caposervizio sport de Il Caffè, settimanale ticinese) ho potuto seguire la 24 Ore attraverso la testimonianza e le parole di Joël Camathias, pilota ticinese che ha disputato la corsa con una Porsche 911 RSR del team KCMG - categoria GTE-AM.

La 24 Ore non è solo una corsa, non è un evento dalla bandiera verde alla bandiera scacchi. I piloti, che naturalmente si suddividono i turni di guida, entrano nell'atmosfera della gara francese almeno una settimana prima, con una serie di eventi, sfilate, interviste e soprattutto con prove libere e qualifiche. La vita degli alfieri della velocità muta completamente, all'insegna di un focus costante che prova mentalmente prima e durante la corsa, senza contare lo sforzo fisico dovuto sia all'impegno di guida sia alla mancanza di riposo assoluto. D'altronde, anche il sonno è in realtà un dormiveglia accennato.

Joël Camathias, grazie al suo racconto diretto e ai commenti mediati da Massimo e da altri membri del team, è il focus del mio post, che non è una semplice cronaca della corsa. È un viaggio all'interno di un mondo che non sempre è evidente agli occhi degli osservatori esterni.




Premesse

Qualifiche

Secondo la classifica dei tempi, l'equipaggio Joël Camathias/Wolf Henzler/Christian Ried ha concluso al 55° posto. Tuttavia, dopo l'annullamento dei tempi per ben 7 equipaggi per irregolarità durante le tre sessioni, la vettura n°78 potrà prendere il via dalla 48° posizione. La pole è andata alla Porsche 919 (LMP1) di Dumas/Jani/Lieb. Il primo equipaggio della categoria GTE-AM partirà 41°, ed è composto dai piloti Mok/Sawa/Bell (Ferrari 458).



Telaio da cambiare

I piloti avevano trovato difficoltosa la guida della vettura, soprattutto per la ricerca del limite che in una gara del genere (un'endurance...sprint) è molto importante. Così Porsche Germania ha deciso di sostituire il telaio. I meccanici hanno lavorato duramente per dare modo ai piloti di provare la vettura nel warm-up. Le modifiche hanno funzionato: nella sessione finale Henzler ha concluso al 2° posto di classe.




Wolf Henzler

Il pilota tedesco avrà l'onore di prendere il via.


RACE DAY


Ore 12

Joël va a pranzo. Per lui riso in bianco con un filo d'olio, carne bianca (tacchino) e una mela. Proteine e carboidrati semplici in vista di uno sforzo fisico non indifferente.

Ore 13

Sessione fotografica per il team e i piloti. In seguito quest'ultimi affrontano la sala massaggi. Joël è seguito da due preparatori, che curano gli aspetti nutrizionali, la forma fisica e la fisioterapia.

Meteo

A Le Mans la pioggia può essere una variabile molto importante. Per questa edizione le nuvole non mancano, le previsioni danno addirittura pioggia dalla partenza fino alla 4° ora. Non è esclusa una partenza dietro safety car.

Ore 14

Cadono infatti le prime gocce di pioggia in pitlane. La tensione sale, perché le variazioni meteorologiche alimentano dubbi sulla strategia da mettere in pratica.

Ore 15

Brad Pitt dà il via alla corsa. Piove a dirotto, partenza sotto safety car. Joël sale sul camion per un briefing tecnico e un po' di esercizi fisici, in vista di un probabile impegno alla fine del secondo stint di Henzler

Ore 15.20

La pioggia diminuisce ma la race direction prende tempo. Nel frattempo il pubblico rumoreggia. A ogni passaggio della safety car partono i fischi.

Ore 15.50

Safety Car in this lap! La gara parte per davvero, mentre la pista si asciuga velocemente.

Ore 16.15

Joël indossa la tuta. Henzler, nel frattempo, è risalito al terzo posto di classe e si prepara a fare un triplo stint. Con un giro da 4'00"5 è il più veloce; la macchina è in buona posizione in vista del primo turno di guida di Joël.


Ore 17

Le due Toyota guidano la corsa davanti alle due Porsche. L'Audi n°7 ha già perso 6 giri per un problema tecnico, ma nulla sembra irrecuperabile in questa fase della corsa. Henzler è in testa alla GTE-AM con un best lap di 3'59"0. Altri leader: Manor n°44 (Lmp2), Porsche n°92 (GTE-PRO).

Ore 18

La pioggia non è più tornata, la gara va via bella liscia. Per quanto riguarda Joël, non è ancora arrivato il suo turno. Wolf Henzler continua con il suo megastint, e alla sosta ai box imbarca solo benzina, tenendo il vecchio treno di gomme che però ha dato buoni risultati. La n°78 ha 30 secondi di vantaggio sulla n°88. Nel frattempo in LMP1 la Porsche n°1 è davanti alla Toyota n°6, mentre l'Audi n°8 segue a poca distanza. Distacchi cortissimi.

Ore 18.10

A Joël viene detto che il suo turno comincerà attorno alle 19. È ora degli esercizi di riscaldamento, che attiveranno i muscoli necessari ad affrontare la prossima guida. Joël debutterà in gara con il tramonto.

Ore 18.15

Christian Ried: "La gara è ancora lunghissima, ma la nostra situazione non è affatto male. Staremo a vedere!". Wolf Henzler ha potuto beneficiare dell'ora trascorsa sotto safety car per risparmiare un po' di energia.

Ore 19

Joël sale in macchina. Per lui dovrebbero essere tre stint consecutivi. Nel frattempo l'ambiente - il pubblico, s'intende - comincia a riscaldarsi in vista della notte dopo le freddolose prime ore di corsa. Come sempre sono in programma molti concerti, ottima scusa per rimanere svegli.

Ore 19.30

Henzler non sembra aver patito le 4 ore consecutive alla guida. Massimo lo descrive così: "in apparenza è tranquillo e impassibile".

Ore 20

Mentre Joël è al volante, la fidanzata Vania è molto concentrata sui suoi tempi, esprimendo totalmente il suo disappunto quando il crono si alza per eventuale traffico da gestire oppure sorridendo a ogni giro pulito. I meccanici, nel frattempo, cenano ai box. Per loro tortelloni al sugo. Sarà una lunga nottata.

Ore 20.30

Patrick Dempsey incontra Massimo e gli chiede di fare un autoscatto (o forse il contrario)?

Ore 21

Joël scende dalla vettura e la consegna a Christian Ried. Ottimo ritmo, nessun problema particolare salvo un escursione nella via di fuga dopo le curve Porsche.

Ore 22

I tempi di Reid sono molto alti. La Porsche n°78 scivola in 6° posizione di classe. Joël si sta invece impegnando in esercizi di scarico, prima di fare una doccia rigeneratrice. Poi sarà di nuovo "a tavola": lo attendono integratori, pollo, formaggio e un'insalata. Manca ancora molto tempo prima del prossimo impegno in pista. Dopo Ried guiderà ancora Henzler, Joël sarà in pista alle 1.45 circa.

Ore 22.45




Ore 23.15

É una Le Mans molto scorrevole fino ad ora, in generale. Poche escursioni, un solo incidente di rilievo per la Porsche n°89 guidata nell'istante del crash da Marc Miller. È infatti l'unica vettura costretta al ritiro fino ad ora. Nella LMP1 la Toyota n°6 è alla guida del gruppo, seguita a oltre un minuto dalla Porsche n°2 e poi dall'altra Toyota n°5. La prima Audi (la n°8) è a un giro di distacco.
Nella LMP2 guida il team Signatech Alpine (n°36), con un risicatissimo vantaggio sulla Thiriet by Tds Racing n°46.
Nella GTE-PRO la Ford n°68 di Ganassi precede la Ferrari n°66 del Risi Competizione, mentre nella GTE-AM la Porsche n°88 è ancora in testa. L'equipaggio di cui fa parte Joël è attualmente in 5° posizione, con Henzler alla guida.

Ore 23.20

Henzler non riesce a riprodurre i tempi che erano stati ottenuti nelle prime ore di gara. Il team sospetta che possano esserci dei problemi tecnici. I suoi rilievi cronometrici sono quasi quindici secondi sopra lo standard sia della vettura sia degli avversari. A questo punto anche i tempi di Ried potrebbero essere stati condizionati.

Ore 23.30

L'Aston Martin n°98 e la Ferrari n°83, entrambe classificate come GTE-AM, si fermano della ghiaia. Safety car in pista. La n°98 era in testa, alla guida il canadese Dalla Lana.

Ore 23.40

I meccanici KCMG fanno spazio nel garage. La vettura viene portata all'interno per essere controllata. Henzler scende e approfitta del momento per prendersi una pausa... fisiologica.




Ore 23.50

Il problema sembra essere una sonda lambda.

Ore 0.00

La vettura, con a bordo Henzler, riparte in 49° posizione e con 6 giri di ritardo rispetto alla capofila (la n°88) della GTE-AM. Nel team tutti attendono una risposta positiva dai cronometri.

Ore 0.15

Purtroppo i tempi rimangono alti. Ai box aspettano pazientemente ulteriori controprove.




Ore 1.20

La Porsche 911 RSR torna ai box. Purtroppo il problema è più serio del previsto. Ai piloti viene detto di andare a riposare per 90 minuti. I meccanici smontano la parte posteriore della vettura. Probabilmente un problema di natura elettronica.

Ore 1.30

All'annuncio del riposo forzato Joël non la prende benissimo, e ci mancherebbe. I piloti vogliono correre sempre, e dover stare fermi mentre gli altri muovono la classifica non è mai positivo. L'arrabbiatura passa in fretta: si tratta pur sempre di professionisti. "Così son le corse", dice alla fine.




Ore 3

Joël torna in pista dopo i lavori sulla vettura. La n°78 è ora ultima in classifica, in un'edizione nella quale sembrano esserci pochi ritiri e anche pochi guasti meccanici di rilievo se guardiamo alla totalità dei partecipanti. L'obiettivo, a questo punto, è comunque nobile: bisogna concludere la corsa.

Ore 4.30

Dopo un doppio stint, Joël scende dalla 911 RSR. Il ritmo è tornato e nel team c'è un po' di rammarico perché prima del guasto la vettura aveva un potenziale da podio.

Ore 5

Dopo aver fatto un piccolo spuntino, Joël si dirige verso il retrobox dove proverà a schiacciare un pisolino - due ore secondo i piani.

Ore 6

Prime luci dell'alba a Le Mans. Uno dei momenti più suggestivi della corsa, guidata ancora dalla Toyota TS050 n°6.

Ore 6.50

Secondo big crash dell'edizione 2016: la Corvette n°64 si accartoccia nelle barriere. Nonostante la botta, la direzione gara opta per una semplice slow zone. Rispetto al sistema VSC in uso nella F1, la slow zone sembra essere decisamente più democratica.

Ore 7.30

Safety Car! La LMP1 di Colin Kolles e le LMP2 n°46 e n°30 sono nella ghiaia e ferme in pista contemporaneamente. Se questa può essere definita "azione" è un momento molto intenso della corsa, che dopo la pioggia iniziale e un paio di incidenti non così cruenti ha vissuto pochissimi momenti drammatici.
In realtà l'interesse è tutto per la lotta tra le Toyota e la Porsche n°2, ai vertici della assoluta. Una lotta spettacolare, come tutti concordano. A due terzi della corsa compiuti non ci sono ancora padroni.

Ore 8

Risveglio per Joël: esercizi di riattivazione muscolare, qualche massaggio distensivo. Alle 8.55 è programmato un altro turno di guida.

Ore 8.55

Joël è di nuovo in pista. Il passo è decisamente buono. La n°78 non è più ultima assoluta, ma è ancora in fondo alla classifica delle GTE-AM, con 9 giri di ritardo dalla Corvette n°57 (team AAI) che la precede.

Ore 9.50

La Toyota n°5 comanda la classifica con 22 secondi sulla gemella n°6 e con 26 secondi sulla Porsche n°2. Mancano 5 ore alla fine e c'è totale incertezza. In LMP2 la n°36 ha due minuti di vantaggio sulla n°26. La Ferrari del Risi Competizione (GTE-PRO) ha un vantaggio di 6 secondi sulla Ford team USA gestita da Chip Ganassi (la n°68), mentre in GTE-AM la Ferrari n°62 guida con 2 minuti e 40 sulla Porsche n°88 che ha in precedenza comandato a lungo la classifica.

Ore 10.30

Continua il lungo turno di Joël, con tempi costanti. I motivi di soddisfazione personale ci sono tutti.

Ore 11

Con il valzer dei pit stop la Porsche n°2 si ritrova in testa con Lieb. Ma Davidson con la Toyota n°5 recupera subito la leadership assoluta.

Ore 11.30

Si conclude il turno di Joël. La vettura passa a Ried. Salvo sorprese, per Joël la 24 Ore di Le Mans si conclude qui, ma non è come timbrare il cartellino e uscire dall'ufficio. Deve rimanere pronto in caso di emergenza. A concludere la corsa sarà Henzler. A tenergli compagnia Vania, che è appena tornata dall'albergo.

Ore 11.35

Qualche parola. Il pilota ticinese ha girato con gomme usate rimanendo su crono discreti. Dopo aver risolto i problemi della notte, Joël dice che la vettura è tornata al livello d'inizio gara, se non meglio. Nel secondo settore, quello più problematico per la n°78, c'è stato un miglioramento sostanziale.

Ore 12

Massimo mi fa sapere che Joël ha perso tra i 3 e i 4 chili di peso durante la corsa. La temperatura all'interno dell'abitacolo è infernale e si perdono molti liquidi, soprattutto con stint lunghi come quelli da lui effettuati.

Ore 12.30

Pranzo luculliano: viene servito un ottimo roastbeef.

Ore 13.30

Una piccola incomprensione con la Ford Chip Ganassi in testa alle GT-PRO. Durante il doppiaggio il pilota Ford forza un po' la mano all'ultima chicane e Ried deve allargare.

Ore 14

Ultimo cambio di pilota, si passa da Ried a Henzler. Gomme usate per lo stint finale e un ritmo più tranquillo per concludere la corsa senza avere sorprese.

Ore 14.57

La Toyota in testa (la n°5) si ferma! Incredibile colpo di scena. La Porsche n°2 passa in testa. Sentimenti opposti nei box: festa violenta in zona Porsche, sgomento per i colleghi Toyota.




Ore 15

La Porsche n°2 ha vinto la 24 Ore di Le Mans 2016 con l'equipaggio Jani/Lieb/Dumas. Seconda la Toyota n°6 con Conway/Sarrazin/Kobayashi. Terza l'Audi n°8 di Di Grassi/Duval/Jarvis.

In LMP2 5° posto assoluto e vittoria per la Signatech Alpine n°36 di Lapierre/Menezes/Richelmi. 2° posto per il G-Drive Racing n°26 con Rusinov/Stevens/Rast. 3° la SMP Racing n°37 con Petrov/Shaitar/Ladygin.

In GTE-PRO la Ford conquista la vittoria con la n°68 (Hand/Muller/Bourdais). Precedono la Ferrari della Risi Competizione (Fisichella/Malucelli/Vilander) e l'altra Ford n°69 di Briscoe/Westbrook/Dixon.

In GTE-AM il team americano Scuderia Corsa (Ferrari) vince con l'equipaggio Sweedler/Bell/Segal. 2° Perrodo/Collard/Cressoni (AF Corse, Ferrari), 3° Al Qubaisi/Long/Heinemeier Hansson (Porsche, Abu Dhabi-Proton Racing).

La n°78 del team KCMG con Joël Camathias/Wolf Henzler/Christian Ried conclude al 41° posto, 10° di classe. Poteva andare meglio, ma la bandiera a scacchi è arrivata.

Considerazioni finali (di Massimo Schira)

"Questa non è una gara, è un autentico capolavoro dell'automobilismo. Voglio fare un nome tra tutti i protagonisti in corsa, quello di Frederic Sausset, pilota quadri-amputato che ha concluso la corsa tra mille applausi, il primo di sempre. E non voglio dimenticare i volti nascosti della 24 Ore, che sono da trovare tra i commissari, tra i meccanici, tra i volontari che fanno fare bella figura all'intero mondo del motorsport".



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