Sesto Round, Zolder, 17-18 settembre 2016.
Gara 1 - 3° posto classe Open
Gara 2 - 2° posto classe Open, 11° assoluta
Classifica Open prima della gara finale di Le Mans:
Chris Laroche 297
Harry Woodhead 273
Sharon Scolari 257
Colpi di scena
In gara 1 sono partita terza tra le open dopo una buona qualifica. Come a Brands Hatch il feeling è stato immediato, e sono rimasta nel gruppo di testa, cercando di dare battaglia per conquistare il secondo posto. Tuttavia la differenza di cavalli con i miei avversari non mi ha aiutato nel portare a termine i sorpassi in una pista comunque tortuosa. Gara 2 è stata ricca di momenti emozionanti. Sono partita benissimo e stavo per impostare il sorpasso su Laroche, in quel momento in testa nella open. Davanti a noi c'è però stata una collisione tra tre vetture, delle quali una è rimbalzata in pista dopo aver colpito violentemente le barriere, per altro sfiorandomi. Ho infatti compiuto una manovra istintiva riportandomi in scia a Laroche; se avessi proseguito col sorpasso sarei stata coinvolta nel crash. Sono uscita indenne dall'episodio, ma il momento buono per passare davanti al mio avversario è svanito; ho mantenuto quindi il secondo posto fino alla bandiera a scacchi.
Un circuito diverso
Anche stavolta ho affrontato un tracciato nuovo, e come a Brands Hatch le prove libere non sono state sufficienti per imparare la pista come volevo. Tuttavia ho apprezzato molto questo circuito. È più lento rispetto a Spa e Silverstone, ma devo dire che mi trovo bene anche quando ci sono da affrontare le chicane, curve che in effetti abbondano a Zolder.
Il clima belga
Il clima la mattina era molto freddo, ma durante la gara la situazione è risultata essere praticamente identica a quella trovata a Brands Hatch, quindi sapevamo a cosa andavamo incontro. La pioggia purtroppo non è arrivata in mio aiuto e quindi non ho potuto sfruttare questo piccolo vantaggio che durante la stagione ho dimostrato di avere. Il paesaggio non mi ha colpito particolarmente; ormai sono innamorata della Gran Bretagna...
Il regno dei camion
Il pubblico era parecchio, visto che durante il weekend c'era l'European Truck Racing Championship. È un campionato seguitissimo sia qui sia in Francia; infatti a Le Castellet le tribune erano piene e lo saranno probabilmente anche a Le Mans. Si è sentito molto il calore degli appassionati, come del resto è accaduto negli scorsi appuntamenti: è ormai una piacevole abitudine.
Il rispetto acquisito
Il rispetto nel paddock, tra tutti i piloti e i meccanici, è incredibile. Personalmente mi sono guadagnata questo status da ogni singola persona che lavora in questo campionato e ciò mi rende davvero felice. C'è un clima fantastico sotto tutti gli aspetti, è facile fare amicizia senza pregiudizi. Con gli altri piloti c'è un bel legame, sia dentro il paddock sia fuori. Infatti può capitare di fare quattro chiacchiere anche tra un weekend e l'altro, sia di corse sia del più e del meno. Merito anche dell'organizzazione che ha creato un ambiente magnifico.
La danza della pioggia
In effetti potrebbe essere utile "chiamare" la pioggia, magari solamente durante le qualifiche e la gara, e non nelle prove libere! Ci saranno tre gare nel weekend di Le Mans e quindi potrebbe accadere di tutto anche con pista asciutta, ma se dovesse piovere sarebbe un grande aiuto visto che sia Harry Woodhead sia i fratelli Laroche vanno meno forte di me sotto l'acqua. Viceversa, con pista asciutta, hanno un vantaggio non da poco in termini di potenza del motore. In qualsiasi caso, comunque, mi preparerò bene per l'evento dell'anno, cercando di essere al top della forma fisica.
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