Quinto Round, Brands Hatch 27-28 agosto 2016.
Gara 1 - 4° posto classe Open
Gara 2 - 3° posto classe Open, 14° assoluta
Una pista davvero... nuova
Brands Hatch è una pista incredibile e difficilissima. Abbiamo corso sul circuito Grand Prix e, per fare un paragone con gli altri weekend del campionato, qui penso di non aver avuto lo stesso feeling immediato che trovai ad esempio a Spa. Negli altri circuiti avevo individuato dei punti in comune con altre esperienze, mentre Brands Hatch è molto particolare e davvero unico nel suo genere. Forse proprio la prima curva, la Hill Bend, mi ricordava appunto Spa. Per il resto, tutto nuovo: il tracciato è insidioso, tecnico, con punti di corda nascosti, curve cieche. Insomma, è da sapere a memoria, quindi sono molto soddisfatta di aver conquistato un 3° e un 4° posto. Il progresso dal primo turno di prove, dove c'era un abisso rispetto ai locali, alla gara conclusa sul podio è stato molto positivo.
Le gare
Il risultato della prima gara è stato condizionato da un ingresso della safety car. Prima di quel momento ero in battaglia per il terzo posto, ma in seguito non è stato più possibile ricucire lo strappo. In Gara 2 la battaglia è stata più interessante. Siamo partiti con l'asciutto e, grazie anche a un'ottima qualifica e a un incidente davanti proprio dopo lo start, sono risalita all'ottavo posto assoluto. È stato un momento davvero emozionante perché è vero che nella mia classe sono tra i protagonisti, ma nell'assoluta non ero mai stata in lotta per le primissime posizioni. Sono stata attaccata al gruppo di testa per due o tre giri, poi le V6 rimaste attardate sono inesorabilmente tornate alla carica vista la maggiore potenza. Ero terza di classe quando ha cominciato a piovere. Visto che in queste condizioni mi sento a mio agio, ho cominciato a recuperare su Woodhead, andando 2-3 secondi più veloce di lui a ogni giro. Il recupero, che mi avrebbe regalato un secondo posto, è stato purtroppo interrotto dalla bandiera rossa che ha definitivamente chiuso la gara. Decisione giusta per la sicurezza, visto che c'erano macchine nella sabbia in ogni curva. Ma purtroppo per la mia gara non è arrivata nel momento ideale. Ho quindi concluso al 14° posto assoluto, 3° nella Open.
I decibel
Il weekend, in verità, non era partito molto bene. Ci eravamo iscritti, io e praticamente tutti i miei avversari, a una giornata di test al giovedì. Non erano test ufficiali, ma un track day aperto a tutti. Mi sarebbe stato molto utile visto che non conoscevo per nulla la pista. Alla fine non abbiamo girato perché - noi e molti altri della Lotus Cup - siamo stati squalificati per un eccesso di rumore! Infatti il regolamento del circuito indica, per le giornate di test fuori competizione, un limite di 101 decibel da rispettare. Noi siamo arrivati a 102, e quindi abbiamo dovuto rinunciare a quella che sarebbe stata una giornata produttiva. È stata purtroppo una decisione del tutto inaspettata e visto come è andato il weekend ha condizionato il mio percorso di avvicinamento alla pista. Infatti devo ammettere che nonostante il podio e l'aver dimostrato di andare forte non ho mai raggiunto davvero il limite, proprio per la mancanza di tempo e di giri a disposizione.
La pioggia
Nella Lotus Cup Italia non avevo mai sperimentato condizioni di pista diverse dall'asciutto. Quest'anno invece il campionato è cominciato subito sotto l'acqua a Hockenheim e devo dire che non mi aspettavo di andare così bene in situazioni del genere, anche se già nelle Legends avevo avuto buoni riscontri. A posteriori è stata un'ottima scuola!
Con l'ex F1 Martin Donnelly |
Un raduno vero e proprio
Stavolta, rispetto al viaggio verso Silverstone, abbiamo preso la nave per dirigerci in Gran Bretagna. È stato un bel viaggio, anche dal punto di vista paesaggistico. Al circuito c'era una quantità enorme di Lotus, un numero maggiore rispetto a tutti gli altri appuntamenti del campionato. È stato molto particolare correre nello stesso weekend con il campionato Lotus UK e con il trofeo Elise, e devo dire che rispetto a Silverstone ho avuto modo anche di seguire più gare, sfruttando anche il fatto che il circuito è costruito in modo da poter vedere una porzione maggiore di curve.
La pausa estiva
Durante la pausa estiva mi sono allenata per arrivare preparata proprio a questo e ai prossimi appuntamenti. Era stato infatti previsto un clima particolarmente caldo a Brands Hatch - previsione confermata - e quindi il lavoro che ho fatto in palestra, dedicato alla resistenza e alla respirazione con i metodi di allenamento CrossFit, mi è stato utilissimo.
Il campionato e un pizzico di futuro
Sono ottimista, direi, anche se non riuscirei a fare un pronostico sulle prossime tre gare a Zolder né sulle due finali a Le Mans, che per altro avranno punteggio doppio. Il fatto è che a lottare per i primi posti della Open siamo sempre in tre (io, Chris Laroche e Harry Woodhead), quindi le differenze di punti sono spesso minime. Inoltre Laroche ha una vettura rivisitata e potenziata rispetto all'inizio della stagione, mentre noi sicuramente concluderemo l'anno senza modifiche. Per quanto mi riguarda sto facendo un campionato competitivo, e la costanza dei risultati non solo ha messo pressione ai rivali ma mi ha dato l'opportunità di cominciare a parlare anche del futuro prossimo tra gli altri anche con i responsabili Lotus per il motorsport. Attirare attenzione verso di me era uno dei miei obiettivi, e spero di poterlo fare fino alla fine del campionato.
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