giovedì 5 novembre 2015

Il riassunto della stagione 2015: Tudor United SportsCar Championship

Al suo secondo anno di vita il Tudor United SportsCar Championship si è confermato positivamente in quanto a partecipazione e sul piano organizzativo. La creazione di questo campionato ha posto le basi per un duraturo sviluppo delle corse endurance nel Nord America, così come la riunione tra Champ Car e IRL aveva rafforzato il mondo delle ruote scoperte. L'unione fa la forza!



Sono evidenti i risultati raggiunti dall'USC. Prima di tutto, le griglie sono diventate degne di nota e la qualità dei piloti partecipanti è indubbia. L'esposizione mediatica è migliorata, grazie alla possibilità di poter commercializzare una sigla comune che sottende una serie di gare prestigiose. Infine la vicinanza tecnica permette uno scambio continuo di informazioni con le serie europee e asiatiche (le sorelle ELMS e ALMS) e con il WEC.

Rimangono comunque le particolarità - in stile americano - che contraddistinguono l'USC dalle altre serie, come la presenza delle classi Protoype (con modelli che corrono solo qui) e Prototype Challenge (un monomarca Oreca con specifiche simili a quelle richieste in LMP2) e un calendario che per ragioni di spazio costringe le varie classi a correre spacchettate. Infatti nel 2015 le 4 classi (Prototype, Prototype Challenge, GTLM e GTD) hanno tutte avuto la possibilità di correre 10 gare basandosi sul seguente calendario:

24 Ore di Daytona - Tutte le classi
12 Ore di Sebring - Tutte le classi
Long Beach - Prototype e GTLM
Laguna Seca - Tutte le classi
Detroit - Prototype, PC e GTD
6 Ore di Watkins Glen - Tutte le classi
Mosport - Prototype, PC, GTLM
Lime Rock - PC, GTD
Road America - Tutte le classi
Virginia Raceway - GTLM, GTD
Austin - Tutte le classi
Petit Le Mans/Road Atlanta - Tutte le classi

La Coyote-Chevrolet di Barbosa e Fittipaldi davanti alla Porsche 911 di Pilet

La 24 Ore di Daytona - indubbiamente la gara regina della categoria - è stata vinta dal team di Chip Ganassi con un equipaggio formato da Scott Dixon, Tony Kanaan, Kyle Larson e Jamie McMurray. Una vittoria davvero simbolica con una coppia di piloti proveniente dalla Indycar e l'altra dalla Nascar. Il loro successo è stato costruito nelle ultime fasi della corsa e alla fine il vantaggio dai secondi (Barbosa, Bourdais e Fittipaldi - piloti del team Action Express) è stato solamente di un secondo e mezzo.


Questi ultimi si sono comunque rifatti a Sebring, con una gara perfetta che non ha dato scampo ai rivali, tutti con almeno un giro di ritardo. Questa vittoria (insieme al primato di classe alla Petit Le Mans) è stata fondamentale per la conquista del titolo piloti nella classe prototype. Barbosa e Fittipaldi hanno infatti trionfato con solo tre punti di vantaggio su Valiante e Westbrook, alfieri del team Spirit of Daytona.


L'ultima gara dell'anno è stata davvero particolare e inaspettata. Con delle condizioni meteo praticamente impossibili, grazie a pioggia battente, oscurità e fiumi d'acqua sul tracciato, la Petit Le Mans è stata un susseguirsi di uscite di pista, safety car e interruzioni. Con queste variabili, le classifiche solitamente subiscono forti scossoni, mentre stavolta si è trattato di un terremoto! La vittoria finale assoluta è andata infatti alla Porsche 911 del trio Lietz-Pilet-Tandy, una GTLM evidentemente più gestibile nel nubifragio di Road Atlanta. Per Tandy è stata la seconda grande vittoria in stagione, dopo la 24 Ore di Le Mans, mentre per Pilet questo successo è risultato decisivo per la conquista in solitaria del titolo riservato ai piloti GTLM.


Nella classe PC il titolo è andato alla coppia statunitense Braun-Collins, capaci di essere più costanti degli avversari Kimber-Smith e Guasch, in realtà più vittoriosi con 4 successi. Braun e Collins hanno conquistato gli allori di Mosport e Austin, e soprattutto non hanno mai fatto peggio del 4° posto di classe. Per quanto riguarda la categoria GTD Townsend Bell (vecchia conoscenza della Indycar) e Sweedler hanno anch'essi puntato sulla regolarità, con la sola vittoria in Virginia a coronare la testa della classifica. Una tattica giusta per una classe nella quale ci sono stati ben 7 vincitori di tappa differenti su dieci appuntamenti.

La Oreca del team CORE Autosport guidata da Bennett e Braun

Tra gli italiani qualche ottimo podio grazie alle prestazioni di Angelelli e Papis (nella classe prototype) e di Fisichella e Bertolini (nella GTLM). Solamente Fisichella ha gareggiato in tutti gli appuntamenti in programma, portando in pista la Ferrari 458 Italia del team Risi Competizione.

La BMW Z4 di Auberlen/Werner

Un ultimo appunto sui partecipanti. Oltre alle numerosissime presenze parziali, il trend riguardante gli abituali è positivo. Calcolando le vetture sempre in pista (7 Prototype, 6 PC, 8 GTLM, 9 GTD) ne risulta una griglia di ben 30 vetture. E non è poco, considerando il mondo del motorsport attuale.

Ecco le classifiche delle varie categorie (tra parentesi il numero di vittorie - solo top ten)

Prototype

Barbosa/Fittipaldi (POR/BRA - Action Express - Coyote-Chevrolet) 309 (2)
Valiante/Westbrook (CAN/USA - Spirit of Daytona - Coyote-Chevrolet) 306 (2)
Cameron/Curran (USA/USA - Action Express - Coyote-Chevrolet) 304 (2)
Hand/Pruett (USA/USA - Ganassi - Riley-Ford) 301 (1)
J.Taylor/R.Taylor (USA/USA - Wayne Taylor - Dallara-Chevrolet) 292 (2)
Negri/Pew (BRA/USA - Michael Shank - Ligier-Honda) 273
Miller/Long (USA/USA - SpeedSource - Lola-Mazda) 241
Legge/Rojas (GBR/MEX - DeltaWing - DeltaWing-Mazda) 207
Bomarito/Nunez (USA/USA - SpeedSource - Lola-Mazda) 141
Papis (ITA - Action Express - Coyote-Chevrolet) 116
*Altri vincitori: Bourdais (11° - 2 successi), Dixon (13°) e Kanaan, Larson, McMurray (23°) con un successo

Prototype Challenge (tutti su Oreca FLM09-Chevrolet)

Bennett/Braun (USA/USA - CORE Autosport) 318 (2)
Guasch/Kimber-Smith (USA/GBR - PR1/Mathiasen) 313 (4)
Cumming/Junqueira (CAN/BRA - RSR) 301 (2)
Goikhberg (CAN - JDC/Miller) 285
Van der Zande (NED - Starworks) 268 (2)
French (USA - Performance Tech) 233
Schultis (GER - Starworks) 206 (1)
Daly (USA - Performance Tech) 170
Palmer (USA - PR1/Mathiasen) 141 (3)
Hedlund (USA - Starworks & Performance Tech) 127 (1)
*Altri vincitori: Popow (12°), Novich (24°) con un successo a testa

GTLM

Pilet (FRA - Porsche North America - Porsche 911 RSR) 315 (4)
Auberlen/Werner (USA/GER - Rahal - BMW Z4 GTE) 305 (2)
Garcia/Magnussen (SPA/DEN - Corvette - Chevrolet Corvette C7.R) 295 (2)
Fisichella/Kaffer (ITA/GER - Risi - Ferrari 458 Italia GT2) 293
Edwards/Luhr (USA/GER - Rahal - BMW Z4 GTE) 291 (1)
Bergmeister (GER - Porsche North America - Porsche 911 RSR) 276
Henzler/Sellers (GER/USA - Falken Tire - Porsche 911 RSR) 268 (1)
Gavin/Millner (GBR/USA - Corvette - Chevrolet Corvette C7.R) 261
Tandy (GBR - Porsche North America - Porsche 911 RSR) 255 (4)
Bamber (NZL - Porsche North America - Porsche 911 RSR) 255
*Altri vincitori: Briscoe (11° - 2 successi), Lietz (14° - 1 successo)

GTD

Bell/Sweedler (USA/USA - Scuderia Corsa - Ferrari 458 Italia GT3) 281 (1)
Nielsen (DEN - TRG-AMR North America - Aston Martin Vantage GT3) 279
Haase/Von Moltke (GER/SAF - Paul Miller - Audi R8 LMS) 277
M.Farnbacher/James (GER/GBR - Team Seattle/Alex Job - Porsche 911) 267 (2)
Lindsey/Pumpelly (USA/USA - Park Place - Porsche 911) 266 (2)
Bleekemolen/Keating (NED/USA - Riley - Dodge Viper GT3-R) 265 (2)
Keen/MacNeil (USA/USA - Alex Job - Porsche 911) 262
Lally/Potter (USA/USA - Magnus - Porsche 911) 258
Marsal (USA - Turner - BMW Z4 GT3) 238 (1)
Wittmer (CAN - Riley/Dodge & TRG-AMR/Aston Martin) 202 (1)
*Altri vincitori: Carter/Lawrence (14° - 2 successi), Goossens (12°), Snow (13°), Riberas 24°, D.Farnbacher (29°), Cameron (30°) con una vittoria a testa

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